L’impronta che ha segnato un’epoca | Turi Ferro e la curiosità che ti lascerà a bocca aperta
Scopri Turi Ferro, leggendario attore catanese: vita, gloria, ruoli e curiosità che ne fanno un orgoglio per Catania

La leggenda catanese che conquistò il teatro italiano
Salvatore “Turi” Ferro, nato a Catania il 10 gennaio 1921 e scomparso a Sant’Agata li Battiati il 10 maggio 2001, è considerato il più grande attore del teatro siciliano del dopoguerra. Cresciuto fra le quinte del Teatro Coppola grazie al padre attore, nel 1957 fonda l’Ente Teatrale Sicilia, e l’anno successivo – insieme a Michele Abruzzo e Umberto Spadaro – dà vita al Teatro Stabile di Catania, diventando pilastro e anima del palcoscenico locale.
Palcoscenico d’Italia: Pirandello, Verga, Rossellini e oltre
Turi Ferro divenne celebre portando sul palco capolavori di Pirandello, come Liolà e I giganti della montagna, ma anche opere di Verga e Sciascia – tra cui La lupa e Il giorno della civetta. Ma non si fermò al teatro: recitò in 33 film, da Un uomo da bruciare (1962) dei Taviani, fino al celebre ruolo nel film “Malizia” (1973), che gli valse un David di Donatello straordinario nel 1974.
Orgoglio e temperamento da vero catanese
Descritti da Camilleri come “elegante e sanguigno, in dosi da cavallo”, Ferro portava sul palco un temperamento unico. Collaborò con registi del calibro di Strehler e Rossellini (ad esempio al Festival di Spoleto), e fu definito da Lina Wertmüller “il più grande attore siciliano dopo Angelo Musco”.
Curiosità
Turi Ferro era talmente legato a Catania che Roberto Benigni, volendo affidargli il ruolo di Geppetto nel “Pinocchio” del 2002, lo definì “il Geppetto dei miei sogni”, ma l’attore morì poco prima dell’inizio delle riprese.