Mappatura Digitale dei Fondali | La Regione Siciliana Rivela Tesori Nascosti del Patrimonio Sommerso!
Scopri la mappatura digitale dei fondali di Capo Graziano! Innovazione, storia e tutela si fondono per valorizzare il patrimonio sommerso delle Eolie. 🌊🏺✨

Al via la mappatura digitale della secca di Capo Graziano
È ufficialmente iniziata la campagna per la mappatura digitale dei fondali della secca di Capo Graziano, situata a Filicudi, nelle isole Eolie. Questa iniziativa rappresenta uno dei più significativi progetti di archeologia subacquea nel Mediterraneo, frutto della collaborazione tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la startup tecnologica Immersea. L’obiettivo è creare un modello tridimensionale dell’area e dei relitti affondati, un passo verso una nuova era di conservazione del patrimonio sommerso.
Il progetto si inquadra in una strategia di lungo periodo mirata a coniugare innovazione tecnologica e tutela del patrimonio culturale attraverso un approccio innovativo conosciuto come oceanografia archeologica. Questo concetto punta a integrare scienza, storia e tecnologia, aprendo nuove prospettive per la conoscenza e la conservazione del patrimonio subacqueo.
Negli ultimi anni, la Soprintendenza ha già avviato un itinerario culturale sommerso nei fondali della secca, con accesso riservato ai subacquei brevetti accompagnati da centri di diving autorizzati. La nuova mappatura affiancherà questa fruizione tradizionale, offrendo la possibilità di esplorare anche i relitti più profondi, altrimenti inaccessibili. Tra questi ci sono anfore, ancore in piombo e persino un’ala di aliscafo naufragato, che raccontano la pericolosità della secca attraverso i secoli.
“Questa attività rappresenta il primo tassello di un progetto pluriennale”, ha commentato Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana. Il progetto trasformerà Capo Graziano in un laboratorio pilota per la conservazione preventiva e la fruizione intelligente del patrimonio sommerso. Un obiettivo ambizioso che unisce ricerca e innovazione.
La mappatura tridimensionale avverrà mediante tecniche all’avanguardia di rilievo fotogrammetrico subacqueo. Si prevede l’utilizzo di camere stereoscopiche 3D ad altissima risoluzione e sistemi di navigazione subacquea avanzati, i quali garantiranno una rappresentazione dettagliata dei fondali. Grazie a sonde multiparametriche e sensori geochimici, il modello digitale potrà essere continuamente aggiornato e georeferenziato, mantenendo un’infrastruttura scientifica dinamica.
L’implementazione di questo sistema consentirà l’analisi delle condizioni ambientali e fisico-chimiche dei reperti, facilitando l’input in modelli predittivi di rischio e conservazione. Scarpinato ha sottolineato l’importanza di questo approccio pionieristico all’interno dell’Europa, stabilendo nuovi standard per la gestione del patrimonio archeologico subacqueo.
La secca di Capo Graziano vanta una lunga storia di indagini archeologiche, risalenti agli anni ’70, grazie a pionieri come Luigi Bernabò Brea e Nino Lamboglia. La loro ricerca ha rivelato una straordinaria concentrazione di relitti, storicamente importanti per le antiche rotte marittime. A distanza di cinquant’anni, l’area torna a essere oggetto di interesse scientifico, questa volta con tecnologie in grado di svelare ulteriormente il suo potenziale culturale e naturale.
Con la nuova mappatura, l’obiettivo è fornire una rappresentazione aggiornata e realistica del contesto archeologico eoliano, offrendo così nuove occasioni di studio e valorizzazione. Un passo significativo per custodire e celebrare il patrimonio sommerso della Sicilia.