Un cambiamento che ha stupito tutti: la trasformazione inaspettata di Sambuca di Sicilia

Da borgo fantasma a “Borgo Più Bello”: Sambuca di Sicilia rinata dai ruderi grazie a case a 1–3 €, cultura araba e misteri sacri.

A cura di Paolo Privitera
01 settembre 2025 18:00
Un cambiamento che ha stupito tutti: la trasformazione inaspettata di Sambuca di Sicilia - Foto: Davide Mauro/Wikipedia
Foto: Davide Mauro/Wikipedia
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Il miracolo architettonico e sociale di Sambuca

Sambuca di Sicilia — un tempo fantasma post-belice — è rinata a nuova vita fin dal Borgo dei Borghi 2016 e grazie a un piano di vendita case a 1–3 € che ha attirato investitori da tutto il mondo, trasformando ruderi in dimore artistiche e rigenerando il tessuto urbano. Il borgo, originariamente fondato nel IX secolo dagli Arabi con il nome di Zabut, conserva ancora il quartiere quasi intatto con i suoi “Setti Vanneddi”, stretti vicoli arabeggianti, il suggestivo Fortino di Mazzallakkar che emerge stagionalmente dalle acque del Lago Arancio e il teatro neoclassico L’Idea, restaurato dopo il terremoto del 1968 per diventare un centro culturale vivo.

Tradizioni che parlano al cuore e alla gola

La festa più amata è quella della Madonna dell’Udienza, una statua marmorea del Rinascimento attribuita ad Antonello Gagini, ritrovata nel 1575 durante la peste nascosta nel forno della Torre Cellaro. Portata in processione notturna fra le vie del paese, sarebbe responsabile della guarigione dei lebbrosi: la processione si tiene ancora ogni terza domenica di maggio, con fuochi artificiali, abiti di seta e canti popolari che accompagnano il simulacro a spalla risalendo verso l’alba. Tra maggio e agosto, Sambuca richiama curiosi anche con la Sagra della Minna di Virgini, un dolce a forma di seno originato nel 1725 da una suora del Collegio di Maria, inserito fra i prodotti storici regionali, celebrato con fierezza da tutta la comunità.

Curiosità

La Minna di Virgini non è solo una delizia; pare che il suo nome derivi da suor Virginia, che le diede questa forma ispirandosi alla forma sinuosa delle colline circostanti: “l’istinto del sentimento… elevi lo spirito”, scrisse. Ancora oggi, la rinomata pasta frolla con crema, zuccata e cannella è protagonista di un festival dolciario che attira gourmet e nostalgici ogni maggio, in concomitanza con la festa della Madonna dell’Udienza — un connubio perfetto tra sacro e goloso, fede e memoria storica.

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