La torre che guarda l'intera regione siciliana: la trovi ad Enna ed è straordinaria
A Enna, la Torre Pisana domina la Sicilia da secoli: un baluardo normanno tra storia, mistero e un panorama che toglie il fiato.
Nel punto più alto di Enna, dove lo sguardo arriva fino al mare quando l’aria è limpida, si trova una torre che da secoli veglia sulla città. È la Torre Pisana, parte dell’imponente complesso del Castello di Lombardia, e rappresenta una delle testimonianze più antiche e misteriose del potere medievale in Sicilia.
Non è solo un rudere o un simbolo architettonico: è un frammento vivo di storia, costruito per difendere e per dominare, ma oggi capace di incantare chiunque salga fin lassù.
Un baluardo nato per osservare e resistere
La Torre Pisana risale al periodo normanno, tra l’XI e il XII secolo, e prende il nome dal quartiere “pisano” dove, secondo alcune fonti, vivevano mercanti originari della Toscana che operavano a Enna durante il medioevo. In realtà, le sue origini sono ancora oggetto di studio, ma ciò che è certo è che faceva parte del sistema difensivo del Castello di Lombardia, una delle fortezze più grandi d’Italia.
Alta e massiccia, costruita in pietra calcarea, la torre aveva una funzione precisa: osservare e comunicare. Dalla sua sommità si poteva controllare quasi tutta la Sicilia centrale, da Caltanissetta a Catania, fino a scorgere l’Etna e, nei giorni di cielo terso, persino il mare. Un punto di vedetta perfetto, usato per secoli come presidio militare e torre di guardia.
Un testimone sopravvissuto al tempo
Oggi la Torre Pisana è ciò che resta di un sistema di venti torri che un tempo difendevano il castello. È l’unica rimasta quasi intatta, segno della solidità dell’ingegneria normanna e della cura con cui venne edificata. All’interno si trovano ancora scale in pietra e feritoie di difesa, mentre in cima si apre una terrazza panoramica che lascia senza parole.
Chi sale fino lassù lo fa lentamente, un passo dopo l’altro, fino a trovarsi sospeso tra cielo e terra. E quando si arriva in cima, il silenzio e il vento portano con sé la sensazione di essere davanti alla storia vera, quella che non ha bisogno di musei o didascalie per raccontarsi.