Nuova intesa Regione-università per la sanità siciliana

La Regione Sicilia ha approvato una nuova intesa con le università di Catania, Messina e Palermo per formazione assistenza sanitaria. Cambiamenti organizzativi e finanziamenti innovativi per migliorare i servizi.

A cura di Redazione
01 marzo 2024 17:10
Nuova intesa Regione-università per la sanità siciliana
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La Regione Siciliana ha recentemente annunciato l’approvazione di un nuovo protocollo di intesa con le università di Catania, Messina e Palermo per migliorare l’attività assistenziale e formativa nel settore sanitario. Questo accordo prevede cambiamenti significativi negli assetti organizzativi delle aziende ospedaliere universitarie, una partecipazione più attiva degli atenei alla programmazione regionale e un diverso sistema di finanziamento.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha sottolineato l’importanza del dialogo costante con tutti i soggetti del sistema sanità in Sicilia per adeguare i servizi alle esigenze dei cittadini e garantire una formazione in linea con gli standard di qualità attuali. Schifani ha inoltre ribadito l’importanza del rapporto con le università per il conseguimento di questi obiettivi.

L’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, ha dichiarato che il nuovo protocollo rappresenta la base per potenziare l’attività formativa dei medici e del personale sanitario. Questo nuovo modello di collaborazione tra Regione e atenei mira a migliorare le attività didattiche, di ricerca e assistenziali, considerandole indivisibili.

L’intesa individua le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate dove svolgere le attività cliniche e formative necessarie per il corretto funzionamento delle aziende ospedaliere universitarie. Inoltre, vengono semplificate le procedure di nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere universitarie e introdotto un nuovo assetto organizzativo basato sui Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI).

Il sistema di finanziamento delle aziende ospedaliere universitarie sarà basato su una tariffazione equivalente alla fascia di presidi a più elevata complessità, con un’ulteriore integrazione del 6% per attività di formazione e ricerca. La Regione determinerà la dotazione complessiva dei posti letto e l’individuazione delle strutture assistenziali complesse in base a specifici parametri.

Infine, la formazione degli specializzandi e del personale sanitario sarà definita in base alle esigenze rilevate dalla Regione, garantendo un’adeguata risposta alle necessità del territorio.

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