Rinnovato accordo per poli universitari penitenziari in Sicilia: 118 detenuti iscritti
Accordo per promuovere l'istruzione universitaria dei detenuti in Sicilia. Firmato il rinnovo per i poli universitari penitenziari con 118 iscritti.
La Regione Sicilia rinnova l’accordo per i poli universitari penitenziari per il triennio 2024-2027, confermando così l’impegno a promuovere la formazione universitaria dei detenuti nell’isola. Questi centri sono volti a favorire la riabilitazione psico-sociale attraverso percorsi di istruzione e formazione per coloro che desiderano ottenere un titolo universitario.
Alla firma dell’accordo hanno partecipato il presidente della Regione, l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, il Garante regionale dei diritti dei detenuti, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria e i rettori delle Università di Palermo, Catania e Messina, con l’adesione prevista anche da parte della Kore di Enna.
Le attività svolte dai poli universitari penitenziari hanno portato ad ottimi risultati, con 118 detenuti iscritti ai corsi di laurea per l’anno accademico 2023-2024. Gli enti coinvolti si impegnano a favorire accordi con altre istituzioni e associazioni presenti sul territorio regionale per ampliare l’offerta formativa.
I detenuti, gli internati e i soggetti in esecuzione penale in Sicilia che soddisfano i requisiti previsti possono beneficiare delle attività formative offerte. Le sedi delle attività saranno concordate tra il Provveditorato penitenziario regionale e gli atenei, con l’obiettivo di coordinare le attività didattiche e valorizzare il contributo di docenti, tutor e studenti.
Le Università garantiranno la didattica all’interno degli istituti penitenziari e metteranno a disposizione strumentazioni tecnologiche, materiale didattico e servizi di sostegno allo studio. Verranno inoltre previste misure economiche per facilitare l’iscrizione e la frequenza dei detenuti ai corsi universitari.
Il Garante regionale dei diritti dei detenuti sarà coinvolto nella collaborazione tra le università e il Provveditorato penitenziario, mentre la Regione Siciliana si impegna a sostenere finanziariamente le attività necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’accordo.