Autostrada Ragusa-Catania: Firmati protocolli di legalità per quattro lotti
Firmati protocolli di legalità per la costruzione dell'autostrada Ragusa-Catania. Obiettivo: contrastare corruzione e criminalità, garantendo la sicurezza sul lavoro.
Il 4 Luglio 2024, presso Palazzo d’Orléans, sono stati sottoscritti i protocolli di legalità per la realizzazione dei quattro lotti dell’autostrada Ragusa-Catania. L’obiettivo principale è la prevenzione e la repressione dei tentativi di corruzione e infiltrazione della criminalità organizzata, inclusa quella di stampo mafioso, oltre alla garanzia della sicurezza sul lavoro.
Il commissario straordinario per la Ragusa-Catania, presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha sottolineato l’importanza di non abbassare il livello di guardia durante la realizzazione di questa importante arteria stradale. La collaborazione con le Prefetture locali e le organizzazioni sindacali è fondamentale per contrastare l’infiltrazione criminale e garantire la sicurezza dei lavoratori nei cantieri.
L’autostrada collegherà l’innesto tra le strade statali 514 “di Chiaramonte” e 115 “Sud Occidentale Sicula” a Ragusa con l’autostrada “Catania-Siracusa”, per un totale di circa 69 chilometri di sviluppo. L’investimento previsto è di 1,434 miliardi di euro, provenienti parzialmente da fondi regionali e risorse dell’Anas.
Il direttore di Anas Sicilia, Raffaele Celia, ha ribadito l’attenzione dell’ente per garantire il massimo livello di legalità nei propri cantieri, anche attraverso la stipula di protocolli specifici come quelli per la Ragusa-Catania. Questi protocolli rappresentano lo strumento con cui le Istituzioni collaborano sinergicamente per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Alla cerimonia di firma dei protocolli hanno partecipato il commissario straordinario Schifani, i vertici di Anas, i rappresentanti delle Prefetture di Catania, Ragusa e Siracusa e le quattro ditte appaltatrici, Webuild (lotto 1), Icm (lotto 2), Rizzani (lotto 3) e Cosedil (lotto 4). Sono presenti anche le sottoscrizioni degli ispettorati territoriali del lavoro e delle organizzazioni sindacali di categoria, Cgil, Cisl e Uil.
I protocolli prevedono norme rigorose per la prevenzione di interferenze illecite, misure per la verifica delle procedure di esproprio e indicazioni per il monitoraggio dei flussi di manodopera. È prevista la creazione di una banca dati informatica per monitorare gli aspetti procedurali e gestionali legati alla progettazione e alla realizzazione delle opere, oltre al rispetto dei diritti dei lavoratori.