La tecnologia salverà l'arancia rossa di Sicilia? | Scopri cosa si nasconde dietro i cambiamenti agricoli!
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Innovazione per un’agrumicoltura sostenibile e resistente ai cambiamenti
Il mondo dell’agricoltura, in particolare quello delle coltivazioni agrumicole, si trova di fronte a sfide senza precedenti, legate sia ai cambiamenti climatici che alle emergenze fitosanitarie. La ricerca e l’innovazione si confermano come strumenti fondamentali per affrontare queste avversità, e il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP ne è un esempio lampante.
Martedì 3 dicembre, ad Acireale (CT), si terrà un convegno dal titolo “Tecnologie innovative e agrumicoltura sostenibile”, con l’obiettivo di esplorare le innovazioni tecnologiche nel settore, focalizzandosi sulla valorizzazione e la tracciabilità dell’Arancia rossa di Sicilia. Una necessità, secondo Gerardo Diana, presidente del consorzio: «La ricerca svolge un ruolo sempre più determinante per affrontare le sfide che gli agricoltori si trovano ad affrontare».
Il programma della mattinata prevede l’intervento di esperti del settore, tra cui Antonino Drago e Giovanni Sutera, rappresentanti delle istituzioni agricole siciliane. Particolare attenzione sarà dedicata al progetto Novarancia, il quale si occupa di analizzare gli aspetti genetici e fitosanitari degli agrumi. Cinzia Oliveri, responsabile del progetto, presenterà i risultati finora raggiunti.
Tra gli interventi previsti, spiccheranno quelli di Concetta Licciardello e Biagio Torrisi del CREA, che parleranno rispettivamente della tracciabilità genetica e delle nuove prospettive per il vivaismo agrumicolo. Quest’ultimo tema è cruciale per garantire un futuro sostenibile al settore.
Il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP rappresenta un’importante realtà che coinvolge oltre 30 Comuni della Sicilia Orientale. Con oltre 6.500 ettari di superficie certificata IGP, di cui 800 biologici, il consorzio vanta circa 500 produttori associati e più di 300 etichette autorizzate per l’uso della denominazione protetta nei prodotti trasformati. Nella scorsa campagna, le aziende consorziate hanno commercializzato quasi 22mila tonnellate di prodotto fresco, a dimostrazione della vitalità e del potenziale del settore.
L’incontro del 3 dicembre rappresenta quindi una significativa opportunità per discutere sul futuro dell’agrumicoltura siciliana, puntando sull’innovazione come chiave per la sostenibilità e la resilienza delle coltivazioni di arance.
In conclusione, il convegno sancisce un passo importante verso un’agricoltura non solo innovativa ma anche capace di rispondere ai cambiamenti in atto, tutelando l’autenticità e la qualità dell’Arancia rossa di Sicilia.