Il massaggio diventa una violenza: un incubo durato 6 anni

La paziente, entrata per una ferita al dito, si ritrova in un vortice di abusi ma è vero? Dopo 6 anni finisce l’incubo in cui è coinvolto il fisiatra

A cura di redazionemd
05 dicembre 2024 21:57
Il massaggio diventa una violenza: un incubo durato 6 anni
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Nel febbraio del 2019, una donna di circa trent'anni si era recata casualmente in un centro di riabilitazione a Cruillas, dopo essersi ferita a un dito mentre chiudeva la portiera della sua auto. Cercando aiuto, i passanti le avevano suggerito di rivolgersi al centro, dove lavorava H.B., un fisiatra.
Il medico, dopo averla assistita per l'infortunio, le aveva proposto un massaggio decontratturante gratuito, osservando una postura "sbagliata". La donna aveva accettato, ma la situazione era degenerata, secondo quanto da lei denunciato: il fisiatra avrebbe chiuso la porta a chiave, strappato la sua biancheria, e toccato le sue parti intime.

Le accuse e il processo

La presunta vittima aveva reagito e il massaggio si era concluso. Il giorno seguente, la trentenne aveva sporto denuncia, portando il caso davanti alla giustizia. Nel 2021, il medico era stato rinviato a giudizio, mentre la donna aveva testimoniato nell’ambito di un incidente probatorio. La Procura aveva richiesto una condanna a 4 anni di reclusione per H.B., che era accusato di violenza sessuale.

La sentenza di assoluzione

A quasi sei anni dai fatti, il tribunale di Palermo ha emesso la sentenza: il fisiatra è stato assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. La seconda sezione, presieduta dal giudice Vincenzo Terranova, non ha accolto la tesi dell’accusa. H.B. era difeso dagli avvocati Alfonso Papa e Giuseppe Sirchia.
La parte civile, rappresentata dall’avvocato Toni Palazzotto, non ha ottenuto giustizia secondo la propria prospettiva, mentre l’imputato è stato completamente scagionato.

Un caso che divide

La sentenza mette fine a un lungo iter giudiziario, ma la vicenda continua a sollevare interrogativi sulla difficoltà di accertare la verità in casi delicati come questo. La decisione del tribunale, basata sull'insufficienza di prove, lascia spazio a riflessioni sul sistema legale e sulla tutela delle vittime di presunte violenze.

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