Aggressione medici Policlinico di Catania, Trantino: “affidare alla Giustizia balordi”

Dopo la vile aggressione ai medici del Policlinico di Catania, il sindaco Trantino comunica i nomi e spera che “i competenti organi agiscano con la risolutezza necessaria”

A cura di Marco D'Urso
04 gennaio 2025 21:50
Aggressione medici Policlinico di Catania, Trantino: “affidare alla Giustizia balordi”
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Un episodio di inaudita violenza ha scosso il reparto di Pediatria del Policlinico Universitario di Catania, dove due medici sono stati aggrediti, uno dei quali mentre cercava di prestare aiuto al collega (per approfondire qui). L’attacco, avvenuto in un luogo destinato alla cura dei più piccoli, rappresenta un grave colpo alla convivenza civile e al rispetto per le istituzioni sanitarie.

La condanna del sindaco Trantino

Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha espresso ferma condanna per l’accaduto, definendolo una "vile aggressione" ai danni di due professionisti riconosciuti per competenza e dedizione. “Quanto accaduto è un attacco alla convivenza civile che va condannato senza riserve. Il fatto che la violenza sia avvenuta in un reparto ospedaliero riservato ai bambini rende l’episodio ancora più grave,” ha dichiarato il primo cittadino.

Solidarietà e richiesta di giustizia

Trantino ha contattato telefonicamente i medici coinvolti, Pierluigi Smilari e Piero Pavone, per sincerarsi delle loro condizioni e portare il sostegno della comunità cittadina. “Conosco entrambi da tempo e nutro grande stima per la loro serietà e competenza,” ha aggiunto il sindaco, ribadendo la necessità che le autorità competenti agiscano con risolutezza per portare i responsabili di questa "vergognosa imboscata" di fronte alla giustizia.

Richiamo alla tutela del personale sanitario

L’episodio solleva nuovamente il tema della sicurezza degli operatori sanitari, particolarmente esposti ad aggressioni in un contesto di crescente tensione sociale. La città di Catania si unisce alla solidarietà per le vittime e chiede provvedimenti concreti per garantire la tutela di chi lavora al servizio della comunità.

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