Alzheimer: Un semplice esame del sangue può diagnosticarlo 15 anni prima! | Scopri perché AVIS Sicilia è in prima linea nella lotta a questa malattia devastante.

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A cura di Redazione
05 gennaio 2025 13:26
Alzheimer: Un semplice esame del sangue può diagnosticarlo 15 anni prima! | Scopri perché AVIS Sicilia è in prima linea nella lotta a questa malattia devastante.
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Alzheimer: una svolta nella diagnosi precoce grazie a un test del sangue

Un’importante scoperta scientifica potrebbe cambiare il panorama della diagnosi dell’Alzheimer. Secondo uno studio pubblicato nel 2024, un esame ematico è in grado di individuare la malattia fino a 15 anni prima che insorgano i sintomi. Questo sviluppo rappresenta un baluardo nella lotta contro una patologia che già oggi colpisce oltre 55 milioni di persone nel mondo e che, secondo le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), potrebbe interessare fino a 132 milioni di individui entro il 2050.

La ricerca sull’Alzheimer ha sempre avuto come obiettivo primario la diagnosi precoce. L’OMS e Alzheimer Disease International hanno definito questa malattia come una priorità mondiale di salute pubblica, evidenziando la necessità di misure preventive efficaci in un contesto globale in cui l’invecchiamento della popolazione sta facendo aumentare il numero dei casi. Ad oggi, l’Alzheimer è la settima causa di morte nel mondo; con l’incremento dell’età media della popolazione, l’impatto di questa malattia è destinato a crescere in modo allarmante.

Lo studio svedese condotto presso l’università di Göteborg ha coinvolto 786 partecipanti, evidenziando come la rilevazione della proteina tau 217 possa fungere da biomarker specifico per l’Alzheimer. Il test ha mostrato un’accuratezza comparabile a quella dei biomarcatori prelevati dal liquido cerebrospinale, rivelando anomalie legate all’amiloide β e alla proteina tau. Inoltre, i ricercatori hanno potuto classificare il rischio di sviluppare la malattia in relazione ai livelli di questa proteina nel sangue: più elevati erano i valori, maggiore era la probabilità di una diagnosi positiva o addirittura di stadi avanzati della malattia.

Questi risultati offrono un’importante opportunità per avviare un programma di screening nazionale mirato a individui sopra i 50 anni, aprendo la strada a interventi precoci che potrebbero migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.

In un mondo dove l’Alzheimer rappresenta una sfida crescente, la svolta proposta da questo test del sangue è una notizia incoraggiante. La possibilità di scoprire la malattia con un prelievo semplice potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui gestiamo la salute cognitiva nell’era moderna.

Per ulteriori dettagli sulla ricerca condotta e sull’importanza di questi sviluppi, si può consultare l’articolo completo pubblicato da Avis Regionale Sicilia.

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