Catania e la festa di Sant'Agata | 10 curiosità sorprendenti che ti lasciano senza parole

Catania celebra Sant’Agata in un modo che ti sorprenderà. Scopri le 10 curiosità che ti faranno guardare la festa con occhi nuovi!

A cura di Paolo Privitera
22 gennaio 2025 19:00
Catania e la festa di Sant'Agata | 10 curiosità sorprendenti che ti lasciano senza parole
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Una Festa che Illumina Catania

Dal 3 al 5 febbraio, Catania si trasforma nel cuore pulsante della religiosità e della tradizione con i festeggiamenti di Sant’Agata, la patrona della città. Questi tre giorni di celebrazioni sono tanto spirituali quanto spettacolari, con migliaia di fedeli e turisti che affollano le strade del centro storico, rendendo omaggio alla santa martire e vivendo l'emozione di una festa che si rinnova ogni anno.

Ma cosa c'è dietro questa festa secolare che ogni anno attira l'attenzione di chiunque visiti la città? Ci sono aspetti meno conosciuti e forse ancora più affascinanti che pochi sanno, che accompagnano la grande celebrazione di Sant'Agata. Scopriamo insieme le 10 curiosità che rendono questa festa unica al mondo!

Le 10 Curiosità che Non Ti Hanno Mai Raccontato su Sant’Agata

  1. Patrimonio dell'umanità: Nel 2002, l'UNESCO ha proclamato la festa di Sant'Agata come bene etno-antropologico patrimonio dell'umanità, riconoscendo la sua rilevanza culturale.
  2. Il busto di Sant'Agata: Il busto-reliquario, risalente al 1300, è fatto di argento ed è l’unica opera rimasta dell’orafo senese Giovanni di Bartolo. È ricoperto da oltre 300 gioielli donati dai fedeli catanesi.
  3. I fiori simbolici: I garofani sono i fiori che adornano il fercolo della santa. Rossi fino al 4 febbraio, per simboleggiare il martirio di Sant'Agata, bianchi dal 5 in poi, come simbolo della consacrazione a Dio.
  4. Le candelore: Ogni Candelora pesa fino a 900 kg e deve essere portata da 12 uomini. Un simbolo di devozione e sacrificio che incarna il cuore della festa.
  5. Lo scrigno d’argento: Le reliquie di Sant'Agata sono custodite in uno scrigno d’argento creato nel XV secolo dall’artista catanese Angelo Novara, con raffigurazioni della vita della santa.
  6. Il misterioso M.S.S.H.D.E.P.L.: Un'iscrizione enigmatica legata a una leggenda millenaria, che secondo la tradizione fu portata da un angelo e depositata sulla tomba di Sant’Agata nel 251 d.C..
  7. Le urla nel fiume Simeto: Si dice che, la notte tra il 4 e il 5 febbraio, si sentano ancora le urla disperate di Sant'Agata provenire dal fiume Simeto, dove il proconsole Quinziano la martirizzò.
  8. Sant'Agata anche a Palermo: Sant'Agata è celebrata anche a Palermo, insieme a santa Cristina, santa Ninfa e sant’Oliva, tutte protettrici della città.
  9. Le 'ntuppateddi: Nel Cinquecento, donne catanesi indossavano mantelli che nascondevano il volto e girovagavano per la città accettando dolci e regali da corteggiatori casuali, in una tradizione che oggi sembra usanza di un altro tempo.
  10. Il record di durata: Nel 2011 è stato registrato un record di durata per i festeggiamenti, con il busto della santa che rientrò in Cattedrale alle 12.45 del 6 febbraio, con un ritardo storico rispetto alle previsioni.

Curiosità: Perché Sant'Agata è così speciale?

Cosa rende questa festa così straordinaria? Non si tratta solo di una celebrazione religiosa, ma di un fenomeno che unisce tradizione, folklore, e fede in un mix unico che continua a illuminare Catania. Ogni gesto, ogni simbolo, ogni momento della festa porta con sé un significato profondo, dal martirio di Sant'Agata al sacrificio delle Candelore. La festa è un simbolo di speranza, di devozione e di comunità, che continua a risplendere nei cuori di chiunque partecipi.

La forza della santa patrona di Catania va oltre la religione: è una luce che guida la città e i suoi abitanti, portando con sé un messaggio di resilienza e amore che risuona ancora oggi, secoli dopo il suo martirio.

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