Il segreto del vino italiano | Scopri perché la biodiversità viticola potrebbe ribaltare il mercato globale!

Scopri il viaggio della biodiversità viticola dall'Italia meridionale a Vinitaly! Degustazioni uniche e storie affascinanti ti aspettano 🍷🌍✨

A cura di Redazione
12 gennaio 2025 14:10
Il segreto del vino italiano | Scopri perché la biodiversità viticola potrebbe ribaltare il mercato globale!
Condividi

Al via il ciclo di studi su vino, storia e territorio: un viaggio nella biodiversità vitivinicola italiana

Il mondo del vino è un patrimonio culturale e agronomico fondamentale, e la Sicilia, con la sua ricca storia viticola, si appresta a promuovere un’importante iniziativa. Da oggi, prende il via il ciclo di studi intitolato “Vino, storia e territorio”, inserito nella 19a Rassegna Internazionale Biodivino. Questa rassegna è dedicata ai vini biologici e biodinamici, sottolineando l’importanza della biodiversità vitivinicola.

La prima tappa di questo ciclo si terrà presso il Castello Chiaramontano di Favara, in provincia di Agrigento, un luogo emblematico non solo per il suo patrimonio storico ma anche per essere il paese natale del barone Antonio Mendola, una figura di spicco nell’amplificazione viticola europea. Durante l’incontro del 3 gennaio, organizzato dall’associazione Italia Bio, esperti del settore si sono confrontati sulle ricchezze vitivinicole italiane, contribuendo a una conversazione che promette di essere sia istruttiva che ispiratrice.

“Il barone Mendola è stato uno dei più grandi ampelografi europei,” ha sottolineato Filippo Sciara, evidenziando il suo contributo fondamentale nella catalogazione dei vitigni. Il barone, noto per aver creato il vitigno Grillo, ha aperto la strada a un’evoluzione che continua a influenzare il panorama enologico siciliano, ora chiamato a rispondere alle sfide imposte dai cambiamenti climatici e dalle mutate preferenze dei consumatori.

L’argomento della biodiversità viticola si fa sempre più cruciale. Lillo Alaimo Di Loro, presidente di Italia Bio, ha osservato: “La grande biodiversità enologica e viticola italiana è un grandissimo punto di forza per arricchire il vino di racconto, spirito e anima.” È chiaro, dunque, che il vino non è solo una bevanda, ma un racconto intrecciato con la storia e il territorio da cui proviene.

L’Italia è il paese con la maggiore biodiversità vitivinicola al mondo, con 80 vitigni differenti sparsi su 660 mila ettari di superficie vitata. Questo numero si confronta con i 40 vitigni presenti nei vigneti francesi. In questo contesto, la Sicilia si distingue come un vero e proprio scrigno di biodiversità, secondo Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Si fa riferimento ai vitigni reliquia, antiche varietà che stanno conoscendo un nuovo rinascimento.

Chiarendo ulteriormente il legame tra tradizione e innovazione, la professoressa Clara Vitaggio dell’Università di Palermo ha affermato: “Le qualità reliquie sono una potenziale risposta ai cambiamenti climatici.” Ciò significa che questi vitigni antichi possono adattarsi a condizioni atmosferiche estreme, continuando a produrre vini che raccontano storie uniche legate al loro territorio.

Durante il ciclo di studi, è previsto anche un wine tasting dedicato ai vini biologici siciliani, condotto da Giovanni Giardina dell’Istituto Vino e Olio. Questo evento metterà in vetrina vini caratterizzati da un basso contenuto di anidride solforosa, il che permette di esaltare le loro peculiarità organolettiche. “I vini biologici non hanno nulla da invidiare ai vini convenzionali e, anzi, spesso si rivelano superiori,” ha dichiarato Giardina.

In conclusione, il ciclo di studi “Vino, storia e territorio” non solo celebra l’eredità vitivinicola italiana, ma si propone come un’importante piattaforma per il futuro della viticoltura, sottolineando l’incredibile diversità delle tradizioni e delle pratiche di coltivazione. L’iniziativa rappresenta un passo avanti verso la valorizzazione delle vite enologiche, coinvolgendo produttori, studiosi e appassionati in un dialogo profondo e rivelatore. La rassegna si concluderà infine ad Agrigento, nel 2025, Capitale italiana della Cultura, promettendo di continuare a ispirare e fare riflettere su un argomento di così grande rilevanza.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

Ti è piaciuto questo articolo? Seguici...

Via Newsletter

Niente spam, solo notizie interessanti. Proseguendo accetti la Privacy Policy.

Sui Canali Social