Mafia in rinascita a Palermo | I vecchi boss tessono nuovi legami con la politica?
A Palermo, il blitz contro Cosa nostra porta a 19 arresti. I vecchi boss tornano agli affari, cercando alleanze nel mondo politico. ⚖️🔍
Mafia a Palermo: il ritorno dei vecchi boss e l’intreccio con la politica
Blitz porta a 19 arresti nel mandamento Uditore-Passo di Rigano
PALERMO – L’attività mafiosa a Palermo sta cercando di rialzare la testa, e l’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Palermo lo attesta in modo inequivocabile. Nella notte di ieri, un blitz ha portato all’arresto di 19 indagati appartenenti al mandamento Uditore-Passo di Rigano, tra cui alcuni vecchi boss tornati in libertà, i quali avrebbero manifestato la volontà di rafforzare il proprio potere all’interno di Cosa nostra.
Le indagini hanno rivelato un progetto ben definito. Gli investigatori affermano che “è emersa la volontà di alcuni indagati di consolidare le posizioni di potere” nel post-detenzione, sottolineando un tentativo preoccupante di ripristinare la rete di interessi mafiosi nel territorio.
Il ruolo di Franco Bonura: tra i protagonisti di questa operazione spicca l’82enne imprenditore Franco Bonura, che ha trascorso anni in carcere. Uscito dalla detenzione nel 2020, Bonura è stato di nuovo al centro dell’attenzione grazie alle indagini della procura di Caltanissetta, che hanno riattivato l’interesse intorno al delicato tema di “mafia e appalti”, evocando il lavoro di Paolo Borsellino.
L’indagine ha anche svelato un altro aspetto inquietante: i boss di Palermo non si limitano a riprendere il controllo delle attività economiche, ma ricercano anche connessioni con la politica. Gli uomini d’onore del mandamento Uditore-Passo di Rigano hanno dimostrato di puntare a “allacciare e consolidare relazioni” con esponenti della vita politica e imprenditoriale siciliana.
Numerosi incontri, talvolta avvenuti in forme riservate presso locali e fondi agricoli, sono stati documentati dagli investigatori. Questi summit avevano come obiettivo “un confronto sullo stato di Cosa nostra”, evidenziando l’intenzione di ripristinare un dialogo diretto con il mondo politico, aspetto che riporta alla mente le oscenità di connivenza tra mafia e istituzioni.
Questo nuovo capitolo nella lotta alla mafia a Palermo evidenzia una realtà complessa e preoccupante. La persistente presenza dei vecchi boss e il loro tentativo di riaffermarsi oltre le mura della detenzione lanciano un chiaro segnale: la lotta contro la Mafia è lungi dall’essere conclusa. La società civile, le istituzioni e le forze dell’ordine sono chiamate ancora una volta a vigilare, per impedire che la storia si ripeta e che il potere di Cosa nostra possa ricomporsi.