Truffa del codice POD | Ti stanno chiamando per il contatore: ecco cosa rischi davvero

Attenzione alla truffa del codice POD: stanno chiamando migliaia di persone fingendosi operatori. Ecco cosa succede se rispondi e perché devi stare in guardia.

A cura di Valeria Conti
16 febbraio 2025 21:00
Truffa del codice POD | Ti stanno chiamando per il contatore: ecco cosa rischi davvero -
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Attenzione alle telefonate sospette: il pericolo è dietro l’angolo

Oggi più che mai, la prudenza è fondamentale. Le truffe telefoniche sono in costante aumento e non riguardano più solo le classiche richieste di denaro. I malintenzionati hanno affinato le loro tecniche, riuscendo a raggirare anche le persone più attente. Basta una risposta affrettata per ritrovarsi vittima di un raggiro.

Tra le frodi più diffuse, oltre alla famigerata “truffa del sì”, che sfrutta le registrazioni vocali per attivare contratti non richiesti, sta prendendo piede un inganno ancora più subdolo: la truffa del codice POD. Si tratta di una strategia ben studiata che sfrutta la disattenzione degli utenti per attivare nuove forniture di energia senza il loro consenso.

Come funziona la truffa del codice POD e perché è così pericolosa

Il codice POD (Point of Delivery) è un identificativo univoco, composto da 15 caratteri alfanumerici, che serve per riconoscere il proprio contatore e la relativa utenza di energia elettrica. Questo codice resta invariato anche in caso di cambio di fornitore, ma è fondamentale per autorizzare qualsiasi modifica contrattuale.

I truffatori si fingono operatori del gestore luce e gas e, con una scusa plausibile, chiedono di confermare il codice POD. Una volta ottenuto, avviano una pratica di switch non autorizzato, trasferendo l’utenza a un altro fornitore senza il consenso dell’utente.

Chi cade nella trappola si ritrova con un nuovo contratto attivato a sua insaputa, spesso con costi maggiorati e condizioni meno vantaggiose. Il tutto senza aver firmato nulla. E il peggio arriva dopo: per tornare al fornitore originale, bisogna affrontare lunghe trafile burocratiche e, in alcuni casi, pagare costi di disattivazione e riallaccio.

Ecco come difendersi e riconoscere subito la truffa

Per evitare di cadere in questa trappola, è fondamentale non rivelare mai il codice POD al telefono, specialmente a chi si presenta come un presunto operatore. Le aziende serie non richiedono mai questi dati per telefono, né tantomeno via SMS o email.

Ecco alcune regole fondamentali per proteggersi:

  • Non comunicare mai il codice POD a sconosciuti: se vi viene chiesto, chiudete la chiamata immediatamente.
  • Verificare sempre il numero chiamante: se avete dubbi, richiamate il servizio clienti ufficiale del vostro gestore per confermare l’autenticità della richiesta.
  • Non firmare nulla senza leggere con attenzione: alcuni truffatori inviano anche documenti via email per ottenere un consenso scritto.
  • Segnalare il tentativo di truffa: se ricevete una chiamata sospetta, potete segnalarla all’Autorità per l’energia o alle associazioni di consumatori.

Ricordate: gli operatori ufficiali non chiedono mai dati sensibili per telefono. Se avete anche il minimo sospetto, interrompete la chiamata e contattate direttamente il vostro fornitore tramite i canali ufficiali. Un attimo di attenzione in più può salvarvi da un lungo e costoso problema.

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