Innocente picchiato e rapinato per vendetta da cittadini "giustizieri"

Episodio di giustizia "privata" senza appurare i fatti o mantenere la presunzione d'innocenza sino al processo: i nomi dei giustizieri criminali

A cura di redazionemd
23 aprile 2025 18:49
Innocente picchiato e rapinato per vendetta da cittadini "giustizieri" -
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Quel che è accaduto nel Catanese è una palese dimostrazione del perché esista una Legge da far rispettare nelle sedi opportune con professionisti del settore, che prima di diventare giudici, avvocati e membri delle forze dell'Ordine passano anni a ottenere le suddette qualifiche. 

Un uomo, per un equivoco dovuto a una relazione clandestina con una donna sposata, diventa vittima di un brutale pestaggio e rapimento senza avere colpe ma solamente perché cinque giustizieri privati si sono trasformati in criminali prendendo un grave abbaglio.

Colpito e derubato per un equivoco: “Pensavano fossi io il ladro”

È stato sequestrato, picchiato e rapinato da una banda di “giustizieri improvvisati”, convinti – in modo del tutto errato – che fosse l’autore di una rapina ai danni di un pensionato a Belpasso. In realtà, l’uomo non aveva nulla a che fare con il crimine e si trovava in zona solo per un incontro con una donna sposata conosciuta su TikTok (camminando dietro di lei a breve distanza per evitare possibili complicanze matrimoniali). 

Il raid punitivo all'insaputa del pensionato: quattro arresti

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la vendetta è stata messa in atto all’insaputa della vittima della rapina. I quattro aggressori, pensando di fare giustizia, hanno preso di mira la persona sbagliata. Sono stati arrestati Alessio Stimoli (25 anni), Giuseppe Musumeci (54), Santo Pulvirenti (25), mentre per Gabriele Salvatore Stimoli (27) sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Le misure cautelari sono state emesse dal GIP Pietro Currò.

Scambiato per un rapinatore perché camminava dietro una donna

L’episodio è avvenuto il 27 marzo scorso, dopo che un pensionato era stato derubato di mille euro con una tecnica di distrazione. Il figlio della vittima aveva raccontato l’accaduto a un conoscente, soprannominato “Pippo di San Pietro Clarenza”, che ha deciso di agire con altri tre uomini per “punire” il responsabile.

Il gruppo ha erroneamente identificato come sospetto un uomo che camminava a distanza da una donna sposata – conosciuta su TikTok – per non farsi notare in pubblico. Il comportamento è bastato per far scattare il sospetto.

Picchiato, rapinato e minacciato di morte: “Ora hai riavuto i soldi”

L’uomo è stato fermato e costretto a salire su un furgone, immobilizzato, colpito con calci, pugni e schiaffi, quindi derubato di 800 euro in contanti e di un iPhone 7. Prima di essere scaraventato a terra e minacciato di morte, gli aggressori gli hanno tolto tutto.

Il denaro rubato è stato poi consegnato a uno dei figli del pensionato con la frase: “Non ti interessa come li ho recuperati, l’importante è che li hai riavuti”.

Le indagini grazie a testimoni, videosorveglianza e collaborazione delle vittime

Le indagini sono scattate immediatamente e si sono basate sulle testimonianze dell’aggredito, della donna presente al momento dell’errore, dei figli del pensionato e di altri presenti. Fondamentali anche le immagini delle telecamere di sicurezza.

Innocente picchiato e rapinato per vendetta da cittadini

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