I turisti non credono ai loro occhi | La Riviera dei Ciclopi è avvolta da un mistero incredibile

Tra Aci Castello e Aci Trezza, la Riviera dei Ciclopi è il gioiello marino che ogni catanese dovrebbe conoscere (e proteggere).

A cura di Paolo Privitera
22 giugno 2025 15:00
I turisti non credono ai loro occhi | La Riviera dei Ciclopi è avvolta da un mistero incredibile - Foto: Wilson44691/Wikipedia
Foto: Wilson44691/Wikipedia
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Tra lava, miti e meraviglie: benvenuti nella riserva marina dei catanesi

Nel cuore del litorale orientale di Catania, si estende uno dei paesaggi più suggestivi della Sicilia: la Riviera dei Ciclopi, una riserva naturale marina istituita nel 1989. L'area, che comprende Aci Trezza e Aci Castello, prende il nome dai mitici scogli dei Ciclopi, gli enormi faraglioni di origine vulcanica che, secondo l’Odissea, Polifemo avrebbe scagliato contro Ulisse in fuga. Ma oltre la leggenda, c’è una realtà geologica e ambientale straordinariamente vera.

Una riserva che parte dal cuore del vulcano

I faraglioni, la costa frastagliata, i basalti colonnari e le grotte sottomarine della riserva non sono altro che resti di antichissime colate laviche sottomarine, risalenti a circa 500.000 anni fa. L’intera area marina è un prolungamento geologico dell’Etna, e proprio questa origine vulcanica rende unico il paesaggio marino di Aci Trezza, con fondali neri, canyon sottomarini e sorgenti di gas.

Tre zone, una sola meraviglia: com'è organizzata la riserva

La riserva marina “Isole Ciclopi” è divisa in tre zone (A, B, C), che regolano diversi livelli di protezione. Nella zona A (riserva integrale) è vietata qualsiasi attività se non scientifica, mentre le zone B e C permettono immersioni, escursioni e pesca regolamentata. È un modello virtuoso di conservazione e fruizione turistica, studiato anche a livello internazionale.

Un paradiso per biologi, sub e fotografi

I fondali della riserva ospitano oltre 400 specie marine, tra cui posidonie oceaniche, gorgonie, cernie, murene, ricciola, e anche la nobile Pinna nobilis, specie protetta. Questo ha trasformato Aci Trezza in un paradiso per subacquei, biologi e appassionati di snorkeling, attirando ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.

La cultura catanese tra barche e sirene

Per i catanesi, la Costa dei Ciclopi non è solo un luogo da visitare, ma un simbolo identitario: dalle barche colorate dei pescatori, ai racconti tramandati oralmente, fino alle scene girate in film come “La Terra Trema” di Luchino Visconti. Aci Trezza rappresenta il cuore verace della costa catanese, dove la vita marinara e la natura si fondono in un equilibrio raro.

Il rischio della bellezza dimenticata

Nonostante il valore ecologico e culturale, la Costa dei Ciclopi è spesso sottovalutata. I fenomeni di abusivismo edilizio, il traffico marittimo non controllato e la presenza di rifiuti minacciano questa perla catanese. Ecco perché è fondamentale mantenere alta l’attenzione pubblica e politica per proteggere e valorizzare un territorio così delicato.

Curiosità

L’Area Marina Protetta "Isole Ciclopi" è stata dichiarata Sito di Interesse Comunitario (SIC) grazie alla presenza di habitat prioritari come le praterie di Posidonia oceanica, fondamentali per l'ecosistema marino mediterraneo. Queste praterie si trovano proprio al largo di Aci Trezza, e sono tra le più estese del versante orientale siciliano

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