Carabinieri bloccano sub a notte fonda | Scopri cosa stavano facendo in un'area protetta!
Due palermitani bloccati dai Carabinieri per pesca illegale nell'Area Marina Protetta di Ustica. Una notte di controllo per proteggere la biodiversità! 🌊🐚👮♂️

Pescatori di Frodo Arrestati nell’Area Marina Protetta di Ustica
Ustica (PA) – Nella notte tra il 23 e il 24 luglio, i Carabinieri della Stazione di Ustica hanno arrestato due uomini di 48 e 50 anni, entrambi di Palermo, accusati di attività di pesca non autorizzata in un’area marina protetta. Questo intervento rientra in un’operazione più ampia di vigilanza e prevenzione contro le pratiche di pesca illegali.
Il blitz notturno
Durante un’operazione pianificata, i militari, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, hanno effettuato un servizio di osservazione sia via terra che via mare. Utilizzando un battello pneumatico all’avanguardia, i Carabinieri hanno intercettato un’imbarcazione di circa 5 metri, attrezzata con due motori da 25 cavalli ciascuno. La presenza di una boa con luce led intermittente ha segnalato la presenza di subacquei.
Il rinvenimento di attrezzature illecite
L’abbordaggio del natante ha portato alla sorpresa: uno dei due uomini era ancora vestito con la muta da sub, maschera e pinne. Nella perquisizione dell’imbarcazione, le forze dell’ordine hanno trovato 21 contenitori, di cui 9 pieni di 1600 esemplari di ricci di mare, noti scientificamente come “echinoidea leske”. Sono state sequestrate anche attrezzature subacquee, tra cui due bombole d’ossigeno e un fucile subacqueo pronto all’uso.
Sanzioni e misure cautelari
Le indagini hanno portato a elevare sanzioni amministrative per un totale di oltre 3.500 euro al 48enne per violazioni legate alla navigazione con unità da diporto oltre le 12 miglia dalla costa e guida senza patente. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato, mentre i ricci di mare, ancora vivi, sono stati restituiti al loro habitat in conformità con la normativa europea.
La presunzione di innocenza
È importante sottolineare che i due individui sono attualmente indiziati di reati gravi, ma la loro posizione sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’iter processuale. Come per ogni indagato, vige il principio di presunzione di innocenza fino a una eventuale sentenza di condanna definitiva.
Questa operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela della biodiversità marina e nel contrasto alla pesca abusiva, essenziale per la preservazione delle risorse ittiche del nostro mare.