C'è un luogo in Sicilia che detiene oltre 50 chiese | Ecco di quale si tratta e le incredibili curiosità
A due passi da Catania, Caltagirone custodisce oltre 50 chiese: un tesoro barocco e spirituale che pochi catanesi conoscono davvero.

Il “museo diffuso” delle chiese: un patrimonio unico in Sicilia
Caltagirone, comune della provincia di Catania, non è solo capitale della ceramica: è anche una delle città con la più alta densità di chiese per abitante in Italia. Con oltre 50 edifici religiosi, molti dei quali barocchi o neoclassici, il centro storico rappresenta un vero e proprio museo diffuso, dove la spiritualità si fonde con arte, architettura e identità urbana.
Un primato nato dalla fede… e dai terremoti
La presenza di così tante chiese ha radici storiche, culturali e perfino geologiche. Dopo il terremoto del 1693, che distrusse gran parte della Val di Noto, Caltagirone fu ricostruita in stile barocco, e numerosi ordini religiosi decisero di edificare nuove chiese, conventi e monasteri. Ogni quartiere, ogni confraternita, ogni famiglia nobile voleva la propria cappella. Il risultato? Un’esplosione architettonica senza pari.
Dalla monumentale San Giuliano alla gotica San Francesco
Tra le chiese più importanti spiccano la Cattedrale di San Giuliano, con la sua cupola imponente e le opere pittoriche del '700, e la Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata**, che conserva una rara struttura gotico-rinascimentale. Ma anche San Giuseppe, Santa Maria del Monte, il Sacro Cuore, il Santissimo Salvatore, San Giovanni Bosco e molte altre hanno valore artistico, storico e culturale elevatissimo.
Ogni chiesa, un’identità. Ogni quartiere, un’anima
In nessun altro comune della provincia di Catania si riscontra un tale legame tra religiosità popolare e urbanistica. Le chiese di Caltagirone non sono solo edifici sacri, ma veri poli aggregativi, ciascuno legato a feste, tradizioni e riti unici. In molti casi, le celebrazioni parrocchiali mobilitano interi quartieri, con processioni, infiorate, fuochi d’artificio e banchetti tradizionali.
Un’eredità viva anche per i catanesi
Oggi, molte di queste chiese sono aperte al culto, ma anche visitabili dai turisti e dagli stessi catanesi in cerca di bellezza autentica e poco conosciuta. Alcuni itinerari guidati, organizzati da associazioni culturali e parrocchie, permettono di esplorare le chiese più rare, come Santa Maria dei Miracoli o San Michele Arcangelo, con aneddoti che intrecciano storia, arte e fede.