C'è un mercato a Palermo che diventò Street Art | La metamorfosi poco conosciuta di Borgo Vecchio raccontata dai palermitani

Scopri la rinascita del mercato del pesce a Borgo Vecchio: arte urbana, comunità e il cuore pulsante dei palermitani di Palermo.

A cura di Paolo Privitera
21 luglio 2025 12:00
C'è un mercato a Palermo che diventò Street Art | La metamorfosi poco conosciuta di Borgo Vecchio raccontata dai palermitani - Foto: Sannita/Wikipedia
Foto: Sannita/Wikipedia
Condividi

Una storia di pesce, degrado e rinascita sociale

Il quartiere Borgo Vecchio, nato nel XVI secolo grazie alla costruzione del porto e della tonnara di San Giorgio, è sempre stato il baluardo dei pescatori e marinai che arrivavano da Kalsa e La Loggia.  Per secoli, tra vicoli stretti e baracche, si respirava l’odore del mare e si parlava il dialetto palermitano. Il suo mercato del pesce, cuore pulsante di questa comunità, era un teatro di voci, abbanniate e pesce fresco pronto alla vendita . Tuttavia, bombardamenti, crolli e l’abbandono urbano hanno trasformato il borgo in un’area marginale, con alti tassi di disoccupazione e criminalità fino a che un’iniziativa dal basso non ha cambiato tutto.

L’arte che ridisegna lo spazio urbano

Nel 2012, l’onlus Per Esempio e Arteca lanciarono Borgo Vecchio Factory, un progetto partecipativo volto a restituire dignità al tessuto urbano. Attraverso laboratori di pittura per bambini e giovani, artisti come Ema Jons, Aris, Alleg, Bloom e NemO’s hanno realizzato oltre quindici murales su muri, saracinesche e impalcature fatiscenti. L’intervento ha riguardato anche il recupero del campetto da calcio locale: uno spazio invisibile è diventato un punto di aggregazione, simbolo di rinascita per i palermitani che abitano Borgo Vecchio.

Street art e identità palermitana

Oggi, passeggiando per Borgo Vecchio si percepisce un’atmosfera quasi festosa: visioni colorate, volti stilizzati, temi marini e riferimenti alla vita locale. Molti murales ricordano le radici marinare del quartiere; tra questi spicca l’opera di Coquellicotte Mafille e i graffiti del comasco Ema Jons, dove polpi e pesci sembrano narrarci ancora le storie dei palermitani del passato. La street art si è integrata con la comunità, offrendo occasioni di coinvolgimento diretto: le famiglie hanno dipinto, i bambini hanno disegnato e i residenti hanno partecipato, rilanciando un senso di appartenenza e speranza .

Curiosità

La metamorfosi ha attirato l’attenzione di visite guidate, artisti urbani, blogger e turisti in cerca di autenticità. Borgo Vecchio oggi è un museo a cielo aperto, con street art che convive accanto alle bancarelle e alle botteghe di artigiani. La piazza del mercato, un tempo trascurata, è tornata a essere un luogo di incontro, animata da eventi culturali e attività commerciali legate al mare. Per i palermitani è diventata una boccata d’arte tra le strade, restituendo alla comunità un’identità forte e visibile, senza snaturarne l’anima autentica.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Sicilia sui social