Fu trasformato in qualcosa di eccezionale | La storia di questo palazzo palermitano ha dell'incredibile

Scopri Palazzo Branciforte: da monte di pietà a museo di arte, archeologia e libri. Un tesoro culturale nel cuore di Palermo.

A cura di Paolo Privitera
21 luglio 2025 21:00
Fu trasformato in qualcosa di eccezionale | La storia di questo palazzo palermitano ha dell'incredibile - Foto: Matthias Süßen/Wikipedia
Foto: Matthias Süßen/Wikipedia
Condividi

Il passaggio da monte di pietà a simbolo del Rinascimento culturale palermitano

Costruito alla fine del XVI secolo come residenza patrizia dei Branciforte e Lanza in via Bara dell’Olivella, il palazzo visse una svolta importante nel 1801, quando divenne sede del Monte di Santa Rosalia, il primo monte di pietà della città. Questo edificio – uno dei principali strumenti di solidarietà economica – ospitava banche, scaffalature lignee alte come palestre e assistenza ai meno abbienti. Nel 1848 e durante la Seconda Guerra Mondiale fu danneggiato, ma continuò a funzionare come istituto di credito fino agli anni Ottanta del ‘900 . Per i palermitani, le sue sale erano un luogo di speranza e dignità, custodi di storie di famiglie che trovavano un aiuto concreto nei momenti di difficoltà.

Il restauro firmato da Gae Aulenti: un ponte tra passato e futuro

Nel 2005 la Fondazione Sicilia acquisì il palazzo e nel 2007 affidò il restauro all’architetta Gae Aulenti. L’intervento ha ridato vita all’edificio, preservando le tracce del passato (come i grandi scaffali del monte di pietà) e introducendo elementi contemporanei: acciaio, percorsi integrativi, corridoi trasparenti. Riaperto al pubblico nel maggio 2012, il palazzo di 5.650 m² è diventato un centro multiculturale dove storia e contemporaneità convivevano in armonia.

Tesori esposti: archeologia, numismatica, libri e maioliche

L’area museale comprende:

  • Cavallerizza al piano terra: collezione archeologica con reperti datati fino alla Sicilia antica, frutto della donazione e dell’eredità Tusa.
  • Piano nobile: raccolte di filatelia, numismatica, scultura e maiolica, conservate insieme ad affreschi di Ignazio Moncada.
  • Biblioteca storica di Fondazione Sicilia con oltre 50.000 volumi non presenti in altre biblioteche cittadine e un archivio di grande valore documentario.
  • Sala dei 99 (auditorium): spazio modulare per convegni e seminari di alta qualità, montato al piano terra vicino all’ingresso principale.

Questi tesori custodiscono la memoria storica dei palermitani, raccontando la Sicilia antica, la tradizione del credito su pegno e una civiltà che ha saputo rigenerarsi attraverso le generazioni.

Cultura da gustare: arte, libri, ristorazione e didattica

Palazzo Branciforte non è solo museo. Al piano terra ha sede la Città del Gusto del gruppo Gambero Rosso, con Ristorante Branciforte e corsi di cucina. La presenza di un emporio con libri, oggetti d’arte locali e selezioni enogastronomiche riflette l’anima moderna del palazzo . Inoltre, tour virtuali, laboratori didattici e visite guidate coinvolgono studenti e famiglie, riscrivendo il rapporto tra la città e i suoi spazi patrimoniali .

Curiosità: i Pupi Siciliani

Tra i segreti meno noti di Palazzo Branciforte c’è la presenza dei Pupi Siciliani di Giacomo Cuticchio. Nel 2015, la collezione teatrale (scenografie, pupi e palcoscenico) fu donata alla Fondazione Sicilia e accolta nei locali del Monte di Santa Rosalia originario, trasformando un luogo di penitenza in uno spazio di spettacolo e memoria.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Sicilia sui social