Il borgo catanese immerso nel verde | Un angolo medievale che sorprende i turisti da tutto il mondo

Scopri il borgo etneo medievale della provincia di Catania, tra fede, natura e storia!

A cura di Paolo Privitera
15 luglio 2025 21:00
Il borgo catanese immerso nel verde | Un angolo medievale che sorprende i turisti da tutto il mondo - Foto: Alqasar/Wikipedia
Foto: Alqasar/Wikipedia
Condividi

Nel cuore dell’Etna, tra vigne e antiche tradizioni, Sant’Alfio emerge come uno dei borghi più suggestivi della provincia di Catania. Questa affascinante località, sorta solo alla fine del XVII secolo per iniziativa di proprietari locali, deve il suo nome al santo martire Alfio, onorato insieme ai fratelli Filadelfo e Cirino, passati in questi luoghi nel 253 d.C. e protagonisti del celebre “miracolo della trave”.

Origini e sviluppo del borgo

Il centro si è sviluppato inizialmente attorno a case rurali edificate su concessione del Vescovo di Catania. Cultori e pellegrini accorrevano in occasione delle prime celebrazioni dedicate ai santi martiri . Solo nel 1923 Sant’ALFIO divenne comune autonomo, staccandosi da Giarre, con il sostegno di frazioni vicine come Milo e Fornazzo.

Architettura e devozione

Il centro storico conserva vie anguste lastricate in pietra lavica, palazzi storici e la tipica Copertura in pietra lavica del quartiere Nucifori. La Chiesa Madre dedicata ai SS. Alfio, Filadelfo e Cirino, costruita tra XVIII e XIX secolo, sfoggia una facciata interamente in pietra lavica e ospita una bellissima vara processionale.

A completare il scenario sacro, la Chiesa del Calvario (1878), raggiungibile tramite scalinate di pietra lavica, e la chiesa di Nucifori, dedicata alla Madonna di Tindari (1957), particolarmente sentita dai fedeli.

Natura: il Castagno dei Cento Cavalli

Il simbolo indiscusso di Sant’Alfio è senza dubbio il Castagno dei Cento Cavalli, un albero plurimillenario con un’età stimata tra 2 200 e 3 000 anni. Protetto dal 1965 e riconosciuto monumento verde di rilevanza nazionale già nel 1982, è entrato nella leggenda grazie alla radiosa presenza nel borgo e alla sua impressionante circonferenza.

Tradizioni, fede e vendemmia

Tra le più antiche tradizioni catanesi, la festa dei Santi Martiri si celebra ogni anno la prima domenica di maggio. Falò, processioni, spettacoli pirotecnici e culto popolare minuzioso animano la comunità per giorni: la “sbarrata”, l’uscita dei simulacri dei santi, e la sparatoria di mortaretti sono momenti ad alta tensione emotiva. In autunno, la vendemmia raduna la comunità in vigneti che producono vini pregiati dell’Etna, tramandando metodi agricoli secolari.

Curiosità

Oltre ai pellegrini, Sant’Alfio attrae visitatori per escursioni sul versante etneo e per ammirare l’imponente castagno. La Grotta dei Ladroni (ex deposito di neve) e il paesaggio etneo arricchiscono ulteriormente l’esperienza.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Sicilia sui social