Il cuore di Siracusa custodisce qualcosa di unico | La cattedrale che ha trasformato un tempio in pietra

Duomo di Siracusa: dal tempio di Atena al barocco, reliquie di Santa Lucia, bomba miracolosa e ipogeo segreto che sbuca sul mare.

A cura di Paolo Privitera
17 luglio 2025 15:00
Il cuore di Siracusa custodisce qualcosa di unico | La cattedrale che ha trasformato un tempio in pietra - Foto: Guillaume - www.flickr.com/Wikipedia
Foto: Guillaume - www.flickr.com/Wikipedia
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Dal tempio di Atena alla meraviglia barocca

Il duomo di Siracusa sorge sul punto più alto di Ortigia e riutilizza integralmente le colonne doriche del magnifico tempio di Atena eretto dal tiranno Gelone nel V secolo a.C.; i Bizantini murarono gli intercolumni trasformandolo in basilica, i Normanni ne alzarono le navate, mentre dopo il terremoto del 1693 l’architetto Andrea Palma disegnò la facciata tardo-barocca oggi considerata una delle più spettacolari della Sicilia. Camminando nella navata centrale, vedi ancora le colossali colonne greche di calcare siracusano (diametro 2 m) che reggevano l’Athenaion: un caso quasi unico di fusione continua fra sacro pagano e cristiano. Dal 2005 l’intero complesso rientra nel sito UNESCO “Siracusa e Necropoli Rupestre di Pantalica”, sigillo che ne certifica il valore universale.

Reliquie, tesori e leggende luminose

Oltre all’impianto architettonico millenario, la cattedrale custodisce capolavori inaspettati: mosaici normanni, tele barocche, un crocifisso gotico del XIV secolo, ma soprattutto la Cappella di Santa Lucia, progettata da Pompeo Picherali (XVIII sec.): vi brillano il simulacro argenteo del 1599 di Pietro Rizzo e reliquie della patrona, esposte due volte l’anno durante le clamorose processioni siracusane. Nella stessa cappella riposa, fra ex-voto d’argento, un’enorme bomba di cannone rimasta inspiegabilmente inesplosa durante l’assedio spagnolo del 1710: «miracolo» attribuito all’intervento della Santa e da allora conservato come monito e protezione della città.

Curiosità: il corridoio segreto

Pochi sanno che sotto la pavimentazione della piazza si apre l’Ipogeo di piazza Duomo, una galleria scavata nella calcarenite che collegava la cattedrale al Foro Italico: usata come cisterna in età barocca, divenne rifugio antiaereo nel 1943 e oggi è visitabile come percorso museale sotterraneo. L’ingresso originario si trova accanto alla sacrestia; scendere quei gradini significa camminare nelle stesse cavità da cui fu estratta la pietra per costruire il tempio greco, toccando con mano 2 700 anni di storia stratificata.

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