Lo chiamano "Il borgo delle 72 anime" | Il luogo siciliano dove le campane raccontano storie secolari
Scopri il borgo siciliano delle 72 contrade, famoso per le sue campane, le tradizioni secolari e la natura incontaminata dei Nebrodi.

Il borgo delle 72 anime, dove le campane raccontano storie secolari
Nel cuore dei Nebrodi si erge come un gioiello nascosto della Sicilia un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e le tradizioni vivono ancora oggi con forza e passione: Tortorici.
Un'origine tra mito e storia
Secondo la leggenda, Tortorici fu fondata da un seguace di Enea, ma le sue radici storiche affondano nell'epoca bizantina, come testimoniato dai nomi greci di alcune delle sue 72 contrade, come Moira e Potame. Durante il periodo normanno, il borgo era noto come Turris Tudith, e nel XIII secolo divenne un importante centro per la fusione delle campane, attività che rese celebre il paese in tutta la Sicilia e oltre.
La città delle campane
Tortorici è conosciuta come la "città delle campane" per la sua storica tradizione nella fusione di questi strumenti. Le campane prodotte qui erano richieste in tutta la Sicilia e nel sud della Calabria. Ancora oggi, il Museo Etnoantropologico Sebastiano Franchina conserva testimonianze di questa antica arte, esponendo campane fuse dal XII secolo ad oggi, insieme a strumenti e oggetti della cultura agro-pastorale.

Un patrimonio artistico e religioso
Il borgo vanta numerose chiese di grande valore storico e artistico. Tra queste, la Chiesa di San Francesco, ricostruita nel 1602, custodisce opere di artisti come Antonello Gagini e Frate Umile di Petralia. La Chiesa del Santissimo Salvatore, edificata prima del 1416, conserva pregevoli opere d'arte, mentre la Chiesa di Santa Emerenziana, costruita su uno spuntone di roccia, è famosa per essere sopravvissuta alla devastante alluvione del 1682.
La festa di San Sebastiano
Ogni anno, il 20 gennaio, Tortorici celebra la festa del suo patrono, San Sebastiano, con una delle processioni più suggestive della Sicilia. I devoti, vestiti di bianco e a piedi nudi, portano in spalla la "vara" del Santo attraverso le vie del paese, passando anche per il fiume Calagni, in un rito che simboleggia la purificazione e la richiesta di protezione. La festa è preceduta da riti tradizionali come la "Bula" e la sfilata dell'alloro, che coinvolgono l'intera comunità in un'atmosfera di fede e devozione.
Un tesoro naturale
Immerso nel Parco dei Nebrodi, Tortorici offre paesaggi mozzafiato e una natura incontaminata. La Riserva Naturale Integrale Vallone Calagna protegge specie vegetali rare come la Petagnaea gussonei, endemica dei Monti Nebrodi. Il territorio è attraversato da fiumi, laghi e boschi, ideali per escursioni e attività all'aria aperta.
Curiosità
Sapevi che alcune delle campane più famose della Sicilia, come quelle del Duomo di Catania e del Duomo di Messina, furono fuse proprio a Tortorici? La tradizione campanaria del borgo ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'isola.