Nessuno l'aveva previsto | Viene soprannominato "avvoltoio degli Egizi" ed è tornato in Sicilia per un motivo sorprendente
Dopo mezzo secolo il capovaccaio torna a nidificare in Sicilia: un evento storico per la biodiversità e la conservazione dei rapaci.

Il ritorno del capovaccaio nelle Madonie dopo mezzo secolo
Dopo oltre 50 anni di assenza, il capovaccaio – conosciuto anche come “avvoltoio degli Egizi” – torna a nidificare nel Parco regionale delle Madonie. La notizia, annunciata dalla Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo (Fibmed), segna un momento storico per la fauna siciliana e premia i lunghi progetti di conservazione avviati negli ultimi decenni.
Questo piccolo avvoltoio, uno dei più rari d’Europa, era sparito dalla regione a causa della cementificazione, della caccia e dell’uso di veleni, che negli anni Settanta avevano portato al tracollo la popolazione di rapaci sull’isola.
Perché è importante questa nidificazione
Il capovaccaio, il cui nome scientifico è Neophron percnopterus, è l’avvoltoio più piccolo del Mediterraneo e deve il soprannome “degli Egizi” alla sua raffigurazione nei geroglifici antichi. Un tempo comune in Sicilia, oggi restano appena cinque coppie nidificanti in tutta Italia, distribuite tra Sicilia, Sardegna e Calabria.
La scoperta del nido – avvenuta a giugno – e la nascita di un piccolo rappresentano un segnale di speranza, ma non un punto d’arrivo: secondo gli esperti, la specie ha ancora bisogno di tutele e interventi mirati per aumentare di numero e garantire la propria sopravvivenza.
Il ruolo delle Madonie e i progetti futuri
Il ritorno sulle Madonie è stato possibile anche grazie alla creazione di un carnaio a Isnello, originariamente pensato per i grifoni: qui vengono depositate carcasse di cinghiali e daini abbattuti, fornendo cibo sicuro ai rapaci. Questo habitat ha favorito il ritorno non solo dei grifoni ma anche del capovaccaio.
Gli ornitologi monitorano costantemente la coppia e sperano che anche nei prossimi anni scelga queste montagne per nidificare e riprodursi, contribuendo alla rinascita di una specie simbolo della biodiversità mediterranea.
Se il trend positivo proseguirà, la Sicilia potrebbe tornare a essere una delle aree più importanti d’Europa per la conservazione degli avvoltoi.