Non crederai a cosa è diventato | Parco Cassarà, l’incredibile evoluzione che sta riaccendendo Palermo

Scopri come Parco Cassarà a Palermo diventa un laboratorio d’arte e natura, simbolo di rinascita verde e orgoglio per i palermitani.

A cura di Paolo Privitera
20 luglio 2025 18:00
Non crederai a cosa è diventato | Parco Cassarà, l’incredibile evoluzione che sta riaccendendo Palermo - Foto: Vinz
Foto: Vinz
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Un Parco Abbandonato Diventa Tela Urbana e Polmone Verde

Il Parco Ninni Cassarà, situato a sud-est del centro storico di Palermo, rappresenta uno spazio verde unico: inaugurato nel novembre 2011, si estende su circa 28 ettari tra via Ernesto Basile, corso Pisani e via Altofonte, diventando il secondo polmone urbano della città dopo la Favorita. Il parco nacque sull’antico “Giardino d’Orleans” del 1812, approfondendo la tradizione botanica della Regina Carolina, che da secoli caratterizza la Conca d’Oro. All’interno il progetto includeva boschetti, radure, il teatro all’aperto, una pista di pattinaggio, tre campi di bocce, un lago artificiale sul vecchio letto del torrente Kemonia, percorsi pedonali e ciclabili, un parcheggio accessibile e la storica Villa Forni trasformata in caffè letterario. Era un autentico gioiello verde urbano, pensato come luogo di cultura, aggregazione e benessere per i palermitani.

Dalla discarica tossica a galleria a cielo aperto

Purtroppo, nel 2013 vennero alla luce lastre di eternit e materiali tossici: la magistratura sequestrò il parco il 16 aprile 2014 per la presenza di amianto nel sottosuolo. Per decenni, l’area era stata utilizzata come discarica abusiva: scarti industriali, copertoni, sabbie da verniciatura e plastica. Interi tratti furono suddivisi in zone “verde”, “gialla” e “rossa” in base alla gravità delle contaminazioni. Sette anni dopo, nel 2021–22, il Comune ha avviato un progetto di caratterizzazione ambientale, con un investimento di circa 340.000 € tra fondi comunali e regionali . Finalmente emerge l’idea di recuperare almeno la zona “verde” (circa 15 ettari vicino a corso Pisani), grazie a un ambizioso “ponte verde” che colleghi il CUS e l’Università, approvato anche dal Rettore Midiri. Oggi il parco abbandonato è diventato la tela naturale per artisti e studenti, che immaginano murales, installazioni e percorsi didattici.

Arte, natura e cultura: il nuovo volto del parco

Un gruppo come il Laboratorio Saccardi, collettivo palermitano fondato nel 2002, ha già iniziato azioni esperienziali nel parco urbano, trasformandolo in laboratorio di arte popolare contemporanea rivolta ai cittadini. La galleria a cielo aperto vede la progettazione di installazioni sensoriali nel Boschetto delle Querce, nella Collina delle Succulente, lungo la “Radura delle Palme” e attorno alla Villa Forni. L’obiettivo è far diventare Parco Cassarà un simbolo di rinascita urbana, meta per passeggiate culturali e luogo di incontro tra università, cittadini e artisti.

Parallelamente, il Comune e il FAI descrivono il parco come spazio di arte e cultura, inserito nel circuito delle “Luoghi del Cuore”, con ingresso gratuito in futuro.

Curiosità

Per i palermitani, Parco Cassarà è molto più di un parco: è simbolo di una città che rinasce. Dopo anni di abbandono forzato, l’iter di bonifica approvato nel 2023 prevede la pulizia delle zone meno contaminate e la ricostruzione del collegamento verde con l’Università e il CUS. In attesa di fondi PNRR e progetti integrati, gli abitanti del quartiere e gli studenti guardano al parco come futura area per eventi, mostre, attività sportive e laboratori culturali. L’intitolazione a Ninni Cassarà, vicequestore ucciso dalla mafia, aggiunge al luogo un significato civile, ideale per manifestazioni contro le mafie e a favore della legalità.

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