Sta sconvolgendo chi la scopre | La Torre di Girgenti e il segreto che ancora nessuno ha rivelato
La Torre di Carlo V a Porto Empedocle: da fortezza medievale a carcere borbonico, teatro di una strage dimenticata.

Una sentinella sul mare
Nel cuore di Porto Empedocle, un tempo conosciuto come Marina di Girgenti, sorge la maestosa Torre di Carlo V, eretta nel 1554 su un precedente edificio medievale. Commissionata dal viceré Juan de Vega e progettata dall'ingegnere militare Antonio Ferramolino, la torre aveva lo scopo di proteggere il "caricatore", ovvero il porto da cui partivano le esportazioni di grano verso l'Europa.
Dalla difesa al degrado
Nel corso dei secoli, la torre ha subito diverse trasformazioni. Nel 1578, l'ingegnere Tiburzio Spannocchi ne segnalava l'efficienza difensiva, mentre nel 1640, Francesco Negro denunciava il suo stato di abbandono e la vulnerabilità alle incursioni.
Il carcere e la strage del 1848
Nel XVIII secolo, la torre fu adibita a carcere. Il 25 gennaio 1848, durante i moti rivoluzionari, si consumò una tragedia: 114 detenuti morirono soffocati nella "fossa comune" della torre, dopo essere stati rinchiusi e privati dell'aria su ordine del comandante borbonico Emanuele Sarzana . Lo scrittore Andrea Camilleri ha raccontato questo episodio nel libro "La strage dimenticata".
Rinascita culturale
Dopo anni di abbandono, la Torre di Carlo V è stata restaurata nel 2012 e oggi ospita il Museo del Mare. La sua posizione strategica offre una vista panoramica sul porto e sul litorale agrigentino.
Curiosità
Sulla facciata della torre è inciso il motto latino "MALO MORI QVAM FOEDARI", che significa "Preferisco morire che disonorarmi", a testimonianza dello spirito indomito che ha caratterizzato la sua storia .