Strage di via D'Amelio: il messaggio scioccante del fratello di Borsellino | Strappi al velo di silenzio delle istituzioni?

Il fratello di Borsellino esprime il suo dissenso verso le istituzioni al 33esimo anniversario della strage. Verità e giustizia non sono ancora arrivate. 🕊️📜

A cura di Redazione
16 luglio 2025 12:41
Strage di via D'Amelio: il messaggio scioccante del fratello di Borsellino | Strappi al velo di silenzio delle istituzioni? -
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Palermo: il Fratello di Borsellino Rifiuta le Istituzioni durante il 33° Anniversario della Strage

PALERMO – “Sono passati 33 anni e purtroppo non abbiamo ancora verità né giustizia.” Con queste parole Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, assassinato il 19 luglio 1992, ha espresso la sua profonda delusione nei confronti dello Stato italiano. In una conferenza stampa tenutasi questa mattina, ha annunciato le iniziative organizzate dal movimento Agende Rosse in occasione del 33° anniversario della strage di via D’Amelio.

“Quella di via D’Amelio non è una strage isolata ma fa parte di una serie di attacchi che hanno insanguinato l’Italia,” ha continuato Salvatore, sottolineando il legame tra queste tragedie e l’intento di alterare l’equilibrio politico del Paese. Questa affermazione mette in evidenza le profonde ferite ancora aperte nella società italiana, dove il ricordo di Borsellino e delle altre vittime sembra essere ostaggio di un’agenda politica mai chiarita.

Durante la commemorazione prevista il 19 luglio, Borsellino ha precisato che “non ci sarà posto per altri” se non per i familiari delle vittime e le associazioni che operano in memoria degli uomini e delle donne caduti nella lotta contro la mafia. “Via D’Amelio è una strada pubblica e qualcuno può anche venire ma come libero cittadino,” ha spiegato.

Il messaggio è chiaro: se le istituzioni dovessero prendere parte alla cerimonia, il movimento e i familiari si “volteranno dando le spalle” a chi non ha saputo garantire giustizia e verità in questi lunghi decenni.

Inoltre, Borsellino ha voluto dare voce ai giovani ingannati, riferendosi in particolare a un episodio accaduto durante le recenti celebrazioni per la strage di Capaci, dove il minuto di silenzio è stato anticipato. “Voglio richiamare l’attenzione su un dileggio della memoria,” ha dichiarato, manifestando preoccupazione per il modo in cui il ricordo di queste tragedie venga trattato.

Il 33° anniversario della strage di via D’Amelio non sarà solo un momento di commemorazione, ma un’occasione per ribadire la richiesta di giustizia e verità che, per Salvatore Borsellino e molti altri, rimane tuttora inevasa.

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