Un errore che costò caro | Il dramma poco conosciuto che cambiò Catania per sempre
Catania fu colpita per errore dagli Alleati nel 1943. Una tragedia dimenticata che causò morte, paura e caos tra i catanesi.

Il 1943, l’anno in cui la guerra arrivò a casa
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Sicilia fu teatro strategico dell’Operazione Husky, la grande offensiva alleata contro le forze italo-tedesche. Catania, essendo sede di porto, aeroporto e snodi ferroviari, venne considerata obiettivo primario per i bombardamenti aerei. Tuttavia, non tutti gli attacchi furono mirati o riusciti.
L’errore che costò vite civili: il 13 luglio 1943
Il 13 luglio 1943, a pochi giorni dallo sbarco delle truppe alleate in Sicilia, Catania venne bombardata pesantemente da aerei britannici e americani. Le bombe avrebbero dovuto colpire installazioni militari tedesche, ma un errore di coordinamento e cattive condizioni atmosferiche portarono alla distruzione di interi quartieri civili. Tra le zone più colpite: San Cristoforo, Piazza Palestro e Ognina.
Il panico tra i catanesi e l’evacuazione improvvisa
Migliaia di catanesi fuggirono a piedi verso l'entroterra, portando con sé solo ciò che riuscivano a trasportare. Molti trovarono rifugio a Misterbianco, Paternò e nei paesi dell’Etna. Il numero di vittime civili fu elevato, anche se mai censito ufficialmente con precisione: si stimano tra 250 e 400 morti in un solo giorno.
Bombe anche sul Duomo e sulla Ferrovia
Alcune bombe colpirono la zona di piazza Duomo, danneggiando il Seminario dei Chierici e la Chiesa della Badia di Sant’Agata. Altri ordigni si abbatterono sulla stazione centrale, danneggiando binari e locomotive, ma anche colpendo civili in attesa dei treni. Fu una delle giornate più tragiche della storia recente di Catania.
L’imbarazzo alleato e il silenzio italiano
Il bombardamento errato fu subito riconosciuto come un tragico errore dagli alleati, ma la notizia venne censurata dalla stampa italiana, e ridimensionata nei rapporti ufficiali britannici. Solo anni dopo, grazie a fonti militari declassificate, si è potuto ricostruire con chiarezza l’accaduto e capire l’enorme impatto che ebbe sulla popolazione civile catanese.
Una memoria da ricostruire
A differenza di altre città italiane, Catania non ha dedicato monumenti pubblici specifici alle vittime dei bombardamenti alleati, anche se alcune lapidi commemorative e testimonianze fotografiche sono custodite presso il Museo dello Sbarco in Sicilia 1943, situato all’interno del centro fieristico Le Ciminiere.