Un luogo che ha cambiato il destino di Palermo | Intrighi e misteri nel Salotto Letterario delle Rivoluzioni
Scopri il celebre salotto di Palazzo Butera a Palermo: intrighi nobili, illuminismo e rivoluzioni culturali in un’unica dimora.

Un salotto che cambiò Palermo
Il Salotto Letterario di Palazzo Butera, nel cuore della Kalsa, non era semplice raffinato intrattenimento: era un vero centro politico e culturale di potere. Costruito nel tardo XVII secolo dalla nobile famiglia Branciforti, divenne crogiolo di idee illuministe tra il 1750 e il 1800. Qui, tra affreschi rococò, fiorì l'arte di Gioacchino Martorana e Gaspare Fumagalli, e si mescolarono interessi storici, scientifici e conservativi dell’aristocrazia palermitana.
Un epicentro di intrighi e potere
Nel salone nobile, i principi di Butera, tra cui Salvatore ed Ercole Michele Branciforti, ospitarono intellettuali come Goethe, Denon, e Friedrich Münter. Qui si pianificarono azioni di sostegno ai Borbone, ad esempio la rivolta del 1773, finita però con l'arresto del principe Ercole Michele. Il salotto fu dunque snodo tra cultura e strategia politica, un vero “quarto potere” ante litteram, nel panorama palermitano e siciliano.
Arte, scienza e innovazione sul sofà
Non solo lettere e politica: al salotto si discuteva anche di scienza e innovazione. Nel 1784 venne organizzato un lancio di mongolfiera dalla terrazza di Palazzo, emulando i Montgolfier francesi, a conferma della città-palermo come laboratorio dell’Illuminismo. Affreschi stupefacenti, trompe-l’œil e una biblioteca ricca fecero del salotto uno spazio di meraviglia e sperimentazione.
Declino e riscoperta nel Novecento
Dopo l’Unità d’Italia e la caduta dei principi, Palazzo Butera subì trasformazioni e cambi di proprietà fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne sede scolastica e uffici pubblici. Solo dal 2016, grazie ai restauri di Massimo e Francesca Valsecchi, l’intero complesso è tornato a vivere con eventi culturali, residenze per artisti internazionali e un salotto-letterario rinato nel panorama contemporaneo
Curiosità
Avete presente la magia di un incontro intellettuale segreto? Immaginate il salotto palermitano in cui si mescolavano diplomazia culturale e macchinazioni politiche, avvolto dal mormorio degli affreschi barocchi. Una curiosità che pochi conoscono: nel 2019 fu scoperta una serie di dipinti sopraporta, commissionati da Ercole Michele Branciforti, raffiguranti le 10 città siciliane di cui era principe, tra cui Barrafranca, Pietraperzia e Scordia. Queste tele, custodite per anni nei magazzini del palazzo, furono messe alla luce durante i restauri e presentate in Mostra intitolata Le Città del Principe, rivelando il progetto di autocelebrazione politica del principe: ogni quadro era un messaggio di potere, un modo per esaltare la sua influenza territoriale davanti agli ospiti del salotto. I sopraporta recuperati raccontano dunque non solo arte, ma anche strategia e propaganda, confermando che il salotto di Palazzo Butera fu veramente un microcosmo di rivoluzione – culturale, politica ed estetica.