Un’opera che ha sorpreso anche gli esperti | Il volto che "piange pietra "e il suo legame con la storia di Palermo

Scopri il Genio di Piazza Rivoluzione: il volto in pietra che ha pianto lacrime di libertà, simbolo eterno dei palermitani.

A cura di Paolo Privitera
17 luglio 2025 18:00
Un’opera che ha sorpreso anche gli esperti | Il volto che "piange pietra "e il suo legame con la storia di Palermo - Foto: Wikipedia
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Un volto di marmo che parla di libertà

La Fontana del Genio di Piazza Rivoluzione, nel cuore di Palermo, è una delle otto rappresentazioni scultoree del Genio di Palermo, il nume tutelare laico della città. La statua, realizzata in marmo nel XVI secolo da un autore anonimo, raffigura un uomo barbuto, incoronato, con un serpente che gli si avvolge al petto e lo nutre dal seno. Originariamente, il Genio si trovava nel Molo Nuovo, poi fu trasferito alla piazza Fieravecchia – oggi Piazza Rivoluzione – dove simboleggia il risveglio della coscienza civica palermitana 

Quando il marmo pianse lacrime di tricolore

All’epoca dei moti risorgimentali (1820‑1848), il Genio divenne sacro simbolo di libertà per i palermitani in lotta contro i Borboni. Il popolo lo adornava con tricolori, fino a quando il viceré Carlo Filangieri ne ordinò la rimozione nel 1852, spostandolo dentro i magazzini municipali dello Spasimo per timore di rivolte. Ma nel 7 giugno 1860, grazie a Giuseppe Garibaldi, fu restaurato sul suo piedistallo: da allora la piazza prese il nome di Rivoluzione, in onore della resurrezione del corporare “piangente” di pietra.

Un genio che piange perché “divora i suoi” e “nutre gli stranieri”

Nel marmo campeggia l’iscrizione latina “Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit”, che traduce: “Palermo, conca d’oro, divora i suoi e nutre gli stranieri”. Questo doppio significato, custodito nei simboli del Genio – il serpente, la corona, lo scettro –, sottolinea l’amore e l’appartenenza dei palermitani verso la loro città, insieme alla sua proverbiale accoglienza verso gli altrui.

Il mistero dell’uomo che piange pietra e guida i cuori

Da allora il Genio di Piazza Rivoluzione ha continuato a guardare verso sud, osservando i palermitani dedicati alla rivoluzione quotidiana – tra protesta e speranza. Nel 2009, la Regione Siciliana lo ha inserito nella Carta dei luoghi dell’identità e della memoria, mentre tra il 1998 e il 2005 ha ispirato una manifestazione d’arte contemporanea chiamata “Il Genio di Palermo”. Le targhe marmoree attorno alla fontana commemorano i moti del 1848 e il ritorno della statua nel 1860, sotto l’egida dei palermitani uniti dal desiderio di libertà 

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