I giganti rossi di Catania, i vulcani protagonisti dell'eruzione che cambiò per sempre la vita dei catanesi

Scopri i Monti Rossi di Nicolosi, i coni gemelli creati dalla colossale eruzione del 1669 che cambiò la storia di Catania per sempre.

A cura di Paolo Privitera
22 agosto 2025 15:00
I giganti rossi di Catania, i vulcani protagonisti dell'eruzione che cambiò per sempre la vita dei catanesi - Jean-Pierre Houël/Wikipedia
Jean-Pierre Houël/Wikipedia
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Quando la montagna esplose davanti ai catanesi

Nel marzo del 1669, l’Etna diede vita a una delle eruzioni più devastanti mai documentate nella storia siciliana. In quella occasione, non solo la lava distrusse interi villaggi, ma cambiò radicalmente anche il paesaggio fisico attorno alla città di Catania.

Fu in quei giorni che nacquero i Monti Rossi, due coni vulcanici gemelli di colore rossastro, composti da scorie e ceneri laviche, che si elevarono in poche settimane alle porte di Nicolosi, diventando un simbolo geologico e visivo dell’eruzione.

Una montagna creata sotto gli occhi dei siciliani

L’eruzione iniziò il 10 marzo 1669 da una frattura che si aprì a circa 800 metri di quota sul versante sud dell’Etna. Le esplosioni continuarono per settimane, e la pressione dei gas vulcanici generò l’accumulo di materiale piroclastico, che andò a formare due rilievi conici di circa 250 metri di altezza rispetto al piano circostante.

Il materiale incandescente ricadde tutt’attorno, creando un paesaggio apocalittico visibile a chilometri di distanza. Da allora, i Monti Rossi sono considerati tra i crateri laterali più evidenti dell’Etna, e uno dei più spettacolari esempi di vulcanismo esplosivo storico in Italia.

Un’eruzione che arrivò fino a Catania

La colata lavica del 1669, generata dai Monti Rossi, travolse centri abitati come Nicolosi, Mascalucia, Misterbianco e parte di Catania stessa.

Arrivò a toccare le mura della città, seppellì l’antico Castello Ursino fino al livello attuale del suolo e trasformò per sempre la morfologia urbana catanese. Ancora oggi, in vari quartieri della città, si possono osservare i banchi di lava nera risalenti proprio a quell’evento, come nei pressi di via Etnea o del porto.

I Monti Rossi, dunque, non sono semplici rilievi collinari: sono il segno tangibile di un disastro epocale, visibile ogni giorno agli occhi dei catanesi.

Un’oasi tra pini, ceneri e memoria

Oggi i Monti Rossi sono una meta naturalistica frequentata da escursionisti, famiglie e scuole. Il parco circostante è ricoperto da una fitta pineta artificiale realizzata negli anni ‘50, che ha trasformato l’area in una riserva di ossigeno e biodiversità, in netto contrasto con l’aridità vulcanica delle origini.

In cima, è ancora visibile la doppia bocca eruttiva, con vista su Catania, il Simeto e il mare. Il sito è attrezzato con sentieri, pannelli informativi e un piccolo centro di educazione ambientale, gestito dal comune di Nicolosi e da enti regionali.

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