La natura sotto minaccia: le piante siciliane a rischio scomparsa e perché ci importa

La Sicilia ospita alcune delle specie vegetali più minacciate d'Italia. Tra queste, il Ptilostemon greuteri rischia di scomparire: ecco cosa sta facendo la scienza per salvarlo.

A cura di Paolo Privitera
10 agosto 2025 12:00
La natura sotto minaccia: le piante siciliane a rischio scomparsa e perché ci importa - Foto: Giannantonio Domina/Wikipedia
Foto: Giannantonio Domina/Wikipedia
Condividi

Una biodiversità fragile: la Sicilia e le sue piante in pericolo

La Sicilia è una delle regioni italiane con il maggior numero di specie botaniche a rischio estinzione. Tra le più note figurano la Zelkova sicula e l’Abies nebrodensis, già oggetto di importanti progetti di conservazione. Ma tra le meno conosciute c'è il Ptilostemon greuteri, una rarissima asteracea endemica della zona del Monte Inici, nel trapanese, presente solo in due località.

Scoperta nel 2006 dai botanici Francesco Maria Raimondo e Giannantonio Domina, questa pianta prende il nome dal celebre botanico svizzero Werner R. Greuter. Il suo aspetto ricorda il carciofo e il cardo, con un portamento cespuglioso e fiori tubulosi ermafroditi e fertili.

Ptilostemon greuteri: un relitto glaciale da salvare

Secondo gli studiosi, il Ptilostemon greuteri è un relitto climatico, una pianta sopravvissuta dai tempi dell’era glaciale grazie al microclima del Monte Inici. Le condizioni fresche e umide del luogo ne hanno permesso la sopravvivenza, ma oggi questa specie necessita di interventi urgenti per evitare l’estinzione.

A tale scopo è nato il Progetto Ptilostemon, coordinato da docenti dell’Università di Palermo, con il supporto dell’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del CNR e altri enti regionali. L’obiettivo è la riproduzione in vivaio e la futura reintroduzione in natura, come già avvenuto con successo per altre specie endemiche.

Incendi, pascoli e turismo: le minacce per la pianta rara

Le principali minacce per questa specie sono gli incendi estivi, sempre più frequenti nell’area del Monte Inici, e il pascolo intensivo, che rischia di distruggere le poche piantine rimaste.

Oltre alla conservazione, i ricercatori promuovono anche iniziative di educazione ambientale, per sensibilizzare turisti e residenti sull’importanza della flora endemica siciliana. Un approccio che mira a creare una cultura del rispetto per la biodiversità, fondamentale per proteggere questi tesori naturali unici al mondo.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Sicilia