Nessuno immagina cosa scorre sotto Catania: l'assurdo fiume che sfugge agli occhi di tutti

Sotto Catania scorre un fiume invisibile che riaffiora in un solo punto: la sua storia, le leggende e la verità sull’Amenano!

A cura di Paolo Privitera
18 agosto 2025 12:00
Nessuno immagina cosa scorre sotto Catania: l'assurdo fiume che sfugge agli occhi di tutti - Foto: Michele Bassi/Wikipedia
Foto: Michele Bassi/Wikipedia
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Un fiume scomparso… ma non del tutto

Sotto le strade lastricate del centro storico di Catania scorre silenzioso un fiume: l’Amenano. Un tempo fluente a cielo aperto, oggi è quasi completamente sotterraneo, ma la sua presenza è tutt’altro che scomparsa. In un unico punto della città – proprio accanto alla Fontana dell’Elefantel’Amenano riaffiora sotto forma di cascata, in quella che i catanesi chiamano “acqua a linzolu”, per via del suo scorrere piatto e biancastro, simile a un lenzuolo.

Come è finito nel sottosuolo?

Nel corso del XIX secolo, la crescita urbanistica di Catania e soprattutto le esigenze igienico-sanitarie della città spinsero le autorità a interrare gran parte del corso del fiume. Così, il fiume Amenano venne letteralmente coperto da strati di pietra lavica, selciati e strutture architettoniche, scomparendo agli occhi dei catanesi.

Oggi scorre sotto Piazza Duomo, sotto la Pescheria e altri luoghi storici, continuando la sua corsa invisibile fino al mare. La sua presenza è però tangibile attraverso un suono costante, un gorgoglio sommesso che si avverte passeggiando nelle vicinanze.

Il legame con la storia e la mitologia

Il nome “Amenano” deriva dal greco antico, e secondo alcuni studiosi si collega alla parola “ameno”, ovvero “gradevole”, o “che dà ristoro”. I Greci e poi i Romani utilizzavano le acque dell’Amenano per l’irrigazione, le terme e l’uso domestico. Alcuni tratti del fiume, infatti, attraversano ancora oggi antiche strutture termali sotterranee, come le Terme Achilliane, visibili sotto la Cattedrale.

In epoca romana, Catania era un crocevia di acque e sorgenti, e l’Amenano rappresentava la sua linfa vitale, affiancando altri corsi oggi scomparsi come il Longane e l’Acquicella.

La fontana dell’Amenano: unica apparizione pubblica

L’unico tratto visibile dell’Amenano oggi si trova nella scenografica fontana in marmo bianco di Carrara posta tra Piazza Duomo e la Pescheria. Realizzata nel 1867 dallo scultore napoletano Tito Angelini, raffigura il dio del fiume come un giovane con cornucopia e anfora, da cui sgorga l’acqua che forma la famosa cascata “a linzolu”.

Dietro questa immagine da cartolina si nasconde un’opera ingegneristica precisa, che canalizza il fiume visibile per pochi metri, prima che torni a scorrere nel buio delle viscere laviche della città.

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