Non crederai a cosa si cela dietro le sue mura: Torre Scalambri, un enigma sul mare di Punta Secca
Scopri Torre Scalambri a Punta Secca: baluardo del 1590, caffè con vista Montalbano e storia militare tra cannoni e ponti levatoi.

Torre Scalambri a Punta Secca: il baluardo rinato che ti parla di mare e storia
Nel pittoresco borgo di Punta Secca, celebre per le fiction di Camilleri, si staglia la Torre Scalambri, un’antica torre di difesa costiera costruita tra 1593 e 1594 da Giovanni Cosimo Bellomo, nobile siracusano. Progettata per proteggere l’approdo – o “scaro” – dagli attacchi barbareschi, faceva parte di un sistema visivo collegato con le torri di Mezzo e Vigliena, poste rispettivamente a nord e est della costa ragusana.
Strutturata su tre piani con una base quadrata di circa 8,5 × 9,2 m e una scarpa imponente, venne armata fin dal 1595 con cannoni, moschetti e alabarde. Nel 1747, la torre fu ristrutturata e nel 1908 passò a privati, trasformando feritoie in finestre e balconi: una metamorfosi architettonica che ne ha conservato la storia senza snaturarla.
Un tuffo nella sua storia: la torre che divenne locale cult
Dopo il restauro conservativo iniziato nel 2013, oggi la Torre Scalambri ospita un elegante caffè-bar, perfetto per godersi tramonti sul mare con vista frontale sul set de “Il Commissario Montalbano”. Il locale mantiene intatte le atmosfere d’antico, con mura in pietra arenaria, feritoie e archi, offrendo un’esperienza autentica tra storia e confort.
Appena sotto la torre si trova la piazzetta Montalbano, scenario iconico della fiction, con la casetta del Commissario e la spiaggia frequentata dal personaggio: un mix potentissimo per i fan, che qui respirano suggestioni tra finzione e realtà.
Curiosità: la Torre dei moschetti e il ponte levatoio sparito
La Torre Scalambri, armata copiosamente già dal 1595, era dotata di sei moschetti, un cannone, quattro moschetti “di passo”, alabarde e accessori bellici vari – un arsenale impressionante per una semplice torre costiera. Connessa da un ponte levatoio a una caserma borbonica – oggi demolita -, quella struttura era il cuore operativo della difesa della costa.
Oggi resta solo il basamento, ma racconta ancora la sua storia di guardiana delle acque, posta a pochi metri da un’entrata secondaria al mare – forse un approdo per i soldati.