Un angolo di Palermo tra arte e curiosità: l'assurdo camposanto monumentale e le storie che nessuno racconta

Il Cimitero di Sant’Orsola a Palermo: il camposanto monumentale con tombe eccellenti, arte e curiosità sorprendenti!

A cura di Paolo Privitera
18 agosto 2025 21:00
Un angolo di Palermo tra arte e curiosità: l'assurdo camposanto monumentale e le storie che nessuno racconta - Foto: Sicilarch/Wikipedia
Foto: Sicilarch/Wikipedia
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.L’alba dell’uguaglianza funeraria a Palermo

Il Cimitero di Sant’Orsola, noto anche come Camposanto di Santo Spirito, fu fondato nel 1783 su volontà del viceré Domenico Caracciolo, adattando l’antico sito della Chiesa dello Spirito Santo: unico cimitero vero e proprio aperto a tutti, nobili e popolani, prima in Europa. Situato in piazza Sant’Orsola, è il secondo per estensione a Palermo, con lapidi visibili da molti quartieri grazie alle altezze delle cappelle e alle luci votive che le illuminano. Quest’idea di uguaglianza fra defunti fece scuola, anticipando a Palermo le riforme napoleoniche del 1804 sull’uguaglianza sepolcrale.

Arte monumentale tra pietra, bronzo e memoria

All’interno si incontrano capolavori di architettura funeraria: opere di Ernesto Basile come la Tomba Raccuglia e la Cappella Guarnaschelli (1899), affiancate da monumenti di Michele La Cavera e Gaetano Geraci (Cappella Zito) e il bronzo di Antonio Ugo per Amalia Natoli-Alaimo.
Qui riposano grandissimi nomi palermitani e siciliani: l’attore Enzo Andronico, il pittore Francesco Lojacono, lo scultore Mario Rutelli e persino l’imprenditore Libero Grassi, vittima della mafia nel 1991.

Memorie antimafia: simboli di resistenza e rinascita

Sant’Orsola custodisce anche il ricordo di figure eroiche nella lotta alla mafia: il vicequestore Ninni Cassarà e il beato Pino Puglisi, sepolto nella tomba progettata da Giacomo Misuraca. Qui, ogni visita diventa un’esperienza di memoria civile, tra arte e impegno sociale, consolidando il cimitero come luogo sacro per la coscienza palermitana.

Spirito storico: dai Vespri ai moderni giardini del silenzio

Il sito ha radici antiche: sotto sorgeva il monastero cistercense dove ebbe origine la rivolta dei Vespri Siciliani (1282), scatenata da un episodio di offesa a una donna al vespro. Riportata in stile neobarocco nel ‘700, la chiesa e il camposanto combinano stile normanno, barocco e liberty, offrendo un viaggio architettonico nel cuore della storia palermitana .

Curiosità

Nella Cappella Grossetti-Ducrot-Durand si trova una lapide in memoria di Louise Hamilton Caico, fotografa e scrittrice anglo-siciliana, le cui personali “Sicilian Ways and Days” (1910) raccontano un punto di vista europeo sulla Palermo del primo Novecento – oggi dimenticata, ma custodita sotto il silenzio delle sue tombe.

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