Un sito palermitano che nessuno ha saputo spiegare: il complesso rupestre con rivelazioni che lasciano senza fiato
Scopri le Grotte della Gurfa vicino Palermo: mistero archeologico, storia millenaria e misteri sorprendenti!

Un complesso rupestre unico nel territorio palermitano
Le Grotte della Gurfa, situate nel territorio di Alia, in provincia di Palermo, rappresentano un’autentica meraviglia archeologica rupestre, con funzioni ancora dibattute. Sei ambienti scavati in arenaria rossa, disposti su due livelli, sembrano un tempio ipogeo: al piano superiore risalta una cavità “campaniforme” lunga 14 m con una struttura che ricorda la thòlos micenea.
Oltre alla sepoltura, questa stanza potrebbe essere stata una fossa granaria, usata fino agli anni '50 come “pagliarola”, secondo gli studiosi del CNR durante il convegno del 2009 a Palermo. La complessità architettonica e le scaline scolpite e finestre naturali rendono il sito un esempio raro di architettura rupestre antropica.
Cronologia antica: dal bronzo antico al tardo romano
Il sito copre almeno due fasi cronologiche: nella media Età del Bronzo (1500–1250 a.C.) le grotticelle furono usate come sepolcri; successivamente, in epoca tardo-romana e bizantina, si scavarono arcosoli funerari.
Il nome “Gurfa” deriva dall’arabo ghorfa, ovvero “stanza”, che ricorda la dominazione islamica: un nome che ancora oggi conserva il radicamento storico e linguistico del territorio siciliano.
Un mistero che unisce storia, archeologia e leggenda
L’ipotesi più suggestiva è quella di un antico tempio funerario progettato secondo il modello miceneo, con la cavità campaniforme intesa come thòlos, archetipica del Mediterraneo antico. Tuttavia, per altri studiosi sarebbe una fossa granaria convertita a sepoltura, o un magazzino di chissà quale culto locale.
Questa sovrapposizione di significati – sepolcro, magazzino, tempio – rende le Gurfa un sito ancora da decifrare e perfettamente coerente con la storia stratificata del palermitano e delle Madonie.
Curiosità
Nel 1995 le Grotte della Gurfa sono state set cinematografico per L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, confermando che anche il mondo del cinema ha riconosciuto la sacralità scenica di questo luogo enigmatico.