870 mila euro per la sicurezza: la Regione Siciliana affronta il dissesto idraulico | Stai ignorando la minaccia delle alluvioni?
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Autorità di Bacino della Regione Siciliana: Aggiornamento delle Mappe di Pericolosità Idraulica
La Regione Siciliana ha avviato un importante progetto volto all’aggiornamento delle mappe di pericolosità idraulica, con un investimento complessivo di 870 mila euro. Questa iniziativa riguarda 70 Comuni dell’Isola che sono stati identificati come aree “prioritarie” per il dissesto idraulico, un passo fondamentale per migliorare la gestione del rischio idraulico e la sicurezza dei cittadini.
Il servizio prevede una serie di attività cruciali, tra cui rilievi topografici e la creazione di un modello digitale del terreno. Saranno svolti studi idrologici e modellazioni idrauliche relative agli eventi di piena, oltre alla mappatura della pericolosità e del rischio idraulico. Questo lavoro porterà anche alla predisposizione delle schede di fattibilità per la piattaforma nazionale Rendis, il Repertorio nazionale per la difesa del suolo.
Il progetto è stato affidato a un raggruppamento di professionisti composto da Sering Ingegneria Srl e dalla Libera Università di Enna Kore. La durata totale del progetto è stimata in 420 giorni, con conclusione prevista per il 4 novembre 2026. La collaborazione con gli enti locali sarà cruciale: questi ultimi saranno coinvolti nella raccolta e condivisione della documentazione necessaria per ricostruire il quadro conoscitivo, inclusi studi e indagini già condotte.
Con questa iniziativa, la Regione Siciliana dimostra un forte impegno a rafforzare gli strumenti di pianificazione e prevenzione del rischio idrogeologico. L’aggiornamento delle mappe di pericolosità idraulica non è solo un passo tecnico, ma un segnale chiaro della volontà di investire nella tutela della sicurezza dei cittadini e nella salvaguardia del territorio.
Questo progetto, quindi, si inquadra in una strategia globale per affrontare le sfide sempre più pressanti del cambiamento climatico e delle sue conseguenze, confermando la necessità di un approccio integrato nella gestione delle risorse idriche e nella protezione del suolo.