La voce ribelle che ha incantato Palermo e fatto tremare i cittadini con i suoi brani
Scopri Rosa Balistreri, la cantautrice che con i canti popolari ha segnato Palermo e l’anima dei palermitani con una voce unica.


Una voce nata dalla sofferenza
Rosa Balistreri nacque a Licata nel 1927, ma la sua carriera e il suo destino si intrecciarono profondamente con Palermo, dove divenne simbolo di riscatto e denuncia sociale. La sua voce ruvida e potente nasceva da una vita segnata da povertà e dolore, trasformando le sue canzoni in urla di verità che raccontavano la condizione dei più deboli e degli emarginati.
Palermo e la riscoperta della tradizione
Trasferitasi a Palermo, Rosa venne accolta negli ambienti culturali più vivaci della città, entrando in contatto con intellettuali e artisti che riconobbero in lei un talento autentico. Nei teatri palermitani riportò in vita i canti popolari siciliani, spesso dimenticati, restituendo dignità a una cultura che rischiava di essere cancellata dal tempo. La sua presenza trasformò Palermo in un punto di riferimento per chi voleva riscoprire le radici autentiche della Sicilia.
Canti di protesta e amore per i palermitani
I testi interpretati da Rosa non erano solo melodie: erano denunce sociali contro la miseria, l’oppressione e le ingiustizie, ma anche canti di speranza e amore per la sua terra. Canzoni come Cu ti lu dissi e Terra ca nun senti divennero inni di identità per i palermitani e per tutti i siciliani che, attraverso la sua voce, ritrovarono orgoglio e appartenenza.
Un’eredità che vive ancora
Rosa Balistreri morì nel 1990, ma il suo lascito è ancora vivo: a Palermo le sue canzoni continuano a essere cantate nelle scuole, nei teatri e persino nelle piazze popolari. È considerata la “voce della Sicilia”, capace di unire memoria, musica e passione. Il suo lavoro ha contribuito a far conoscere i canti popolari siciliani nel mondo, rendendo Palermo una delle capitali del folk mediterraneo.