Università di Catania sotto pressione: il mondo accademico chiede una presa di posizione su Gaza

L’Università degli Studi di Catania al centro di un appello accademico che chiede una presa di posizione chiara sulla crisi in Medio Oriente

09 settembre 2025 12:49
Università di Catania sotto pressione: il mondo accademico chiede una presa di posizione su Gaza -
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La comunità accademica catanese ha deciso di alzare la voce. Con un’iniziativa senza precedenti, oltre trecento tra docenti, ricercatori e personale universitario hanno firmato una lettera indirizzata al nuovo rettore Enrico Foti e agli organi dell’Ateneo. La richiesta è chiara: l’Università non può più restare neutrale davanti a quanto accade a Gaza.

La mobilitazione del mondo accademico

L’appello non è solo simbolico, ma nasce da una profonda preoccupazione: secondo i promotori, le violenze in corso non possono più essere ignorate. La lettera parla di responsabilità collettiva e chiede che il prestigio dell’Ateneo venga messo al servizio di una presa di posizione pubblica. “Non è più il tempo di tacere”, scrivono, sottolineando come la città di Catania stia mostrando una crescente sensibilità verso le tematiche di giustizia e diritti umani.

Le richieste dei firmatari: condanna e azioni concrete

È nel terzo paragrafo che emerge il cuore dell’appello. I firmatari domandano che l’Ateneo condanni esplicitamente i crimini commessi dall’esercito israeliano, interrompa eventuali rapporti con università e aziende israeliane coinvolte nell’occupazione, sospenda le collaborazioni con chi produce armi e potenzi le borse di studio destinate agli studenti palestinesi. Numeri drammatici accompagnano queste richieste: oltre 60.000 morti, più di 150.000 feriti e il 75% degli edifici scolastici e universitari ridotti in macerie. Un quadro che, secondo la lettera, rappresenta un vero e proprio “scolasticidio”. La comunità accademica catanese invita così l’Università a schierarsi, ricordando che la conoscenza e la cultura non possono prosperare nel silenzio.

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