Il segreto custodito nella Chiesa di Santa Maria di Monserrato a Palermo che nessuno conosce
La Chiesa di Santa Maria di Monserrato a Palermo, voluta dagli aragonesi, rivela storia, arte e una curiosità che sorprende ancora oggi.


Una chiesa nata dal legame con la corona aragonese
Nel cuore del centro storico di Palermo, lungo l’antico Cassaro, si trova la Chiesa di Santa Maria di Monserrato, un edificio che affonda le sue radici nel XV secolo. Il suo nome richiama il celebre santuario di Montserrat in Catalogna e testimonia il forte legame tra la città e la dinastia aragonese, che in quel periodo governava la Sicilia. La costruzione della chiesa fu voluta per consolidare questo rapporto politico e religioso, trasformandola in un punto di riferimento spirituale per la comunità catalana residente a Palermo.
La facciata sobria non anticipa la ricchezza custodita all’interno: cappelle laterali, decorazioni in stile rinascimentale e tracce barocche si intrecciano, riflettendo le diverse fasi costruttive che hanno caratterizzato la lunga storia dell’edificio. La sua collocazione, a pochi passi dai principali centri di potere, ne accresceva il ruolo di luogo di culto prestigioso e simbolico.
Tra architettura e memoria storica
La Chiesa di Santa Maria di Monserrato rappresenta un raro esempio di edificio religioso nato da un legame internazionale e testimonia come Palermo fosse, già nel Quattrocento, una città aperta agli scambi e alle influenze culturali del Mediterraneo. La pianta ad aula unica, arricchita da cappelle laterali, custodisce altari dedicati a santi venerati sia in Sicilia sia in Catalogna, rafforzando l’idea di un dialogo spirituale tra popoli.
Oggi la chiesa è meno conosciuta rispetto ai grandi santuari barocchi della città, ma rimane un tassello fondamentale per comprendere la complessità della storia religiosa di Palermo. Ogni pietra racconta l’incontro fra politica, fede e identità culturale che ha segnato per secoli la vita della capitale siciliana.