Sicilia in crisi: entro il 2035 sparirà un alunno su quattro dalle scuole primarie

La Sicilia affronta una crisi demografica tra denatalità ed emigrazione, con conseguenze sul sistema scolastico e sul futuro sociale ed economico dell’Isola

02 ottobre 2025 12:39
Sicilia in crisi: entro il 2035 sparirà un alunno su quattro dalle scuole primarie -
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La Sicilia si conferma fanalino di coda per i servizi dedicati all’infanzia. Solo 12 posti di asilo nido ogni 100 bambini, di cui appena il 6,8% pubblici, contro l’obiettivo del Pnrr che ne prevede almeno 25. Una carenza che costringe molte donne a scegliere tra lavoro e maternità, alimentando un circolo vizioso: meno servizi, meno nascite, più difficoltà a conciliare vita e lavoro. A questo scenario già fragile si somma l’assenza di adeguati supporti economici e di welfare domiciliare, che in altre regioni rappresentano un pilastro per le famiglie.

Emigrazione e denatalità: una doppia fuga

Oltre al calo delle nascite, la Sicilia deve fare i conti con una emorragia demografica senza precedenti. Secondo Svimez, tra il 2014 e il 2024 il Sud ha perso quasi un milione di abitanti, e nell’Isola il peso è stato notevole. Nel solo 2024 il saldo tra nascite e decessi è stato negativo per 84mila unità, a cui si aggiungono 52mila giovani emigrati verso il Nord. Una condizione che impoverisce le comunità, desertifica le aree interne e indebolisce la forza lavoro disponibile, con inevitabili ripercussioni sul tessuto produttivo e sociale.

Scuole a rischio chiusura entro il 2035

Ma il vero allarme, lanciato dalla Svimez e raccolto dai sindacati siciliani, riguarda le conseguenze dirette sul sistema educativo. Entro dieci anni, nel 2035, la Sicilia perderà oltre 44mila alunni nella scuola primaria, pari al 21% della popolazione scolastica attuale. Su circa 201mila iscritti, quasi un quarto sparirà dalle classi, con il rischio concreto di soppressione di autonomie scolastiche e chiusura di plessi. Per i sindacati – dalla Cgil alla Cisl, fino alla Uil – questa situazione è il riflesso di un tessuto sociale che si sta svuotando e che necessita di un piano straordinario per invertire la rotta: politiche per la natalità, incentivi all’occupazione giovanile e femminile, investimenti in welfare e scuola. In caso contrario, denunciano, la Sicilia rischia di ritrovarsi non solo con meno bambini, ma anche con un futuro sempre più povero di opportunità.

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