Vicino Catania c'è un paese tra mito e archeologia: custodisce la memoria degli antichi Siculi
Ramacca, comune della città metropolitana di Catania, svela un passato archeologico sorprendente tra necropoli e insediamenti siculi.


Un borgo nell’entroterra catanese
Situata nell’entroterra della Sicilia orientale, Ramacca è un comune che unisce storia millenaria e identità rurale. Adagiato sulle colline che dominano la piana di Catania, il paese sorge in una zona fertile, abitata sin dall’antichità grazie alla presenza di corsi d’acqua e alture facilmente difendibili. La sua posizione strategica lo ha reso crocevia di culture: dai Siculi ai Greci, fino ai Romani e alle dominazioni medievali, ogni epoca ha lasciato tracce tangibili, creando un patrimonio unico che ancora oggi caratterizza il territorio.
Un tesoro archeologico nascosto tra le colline
Ramacca è conosciuta dagli studiosi per la presenza di importanti siti archeologici. Tra questi spicca il complesso di Castellitto, con resti che testimoniano un insediamento siculo-greco di notevole importanza, e la zona di Monte San Mauro, che custodisce una necropoli e strutture abitative risalenti all’età del Bronzo. Questi ritrovamenti hanno permesso di ricostruire una storia affascinante: qui si intrecciavano pratiche agricole, culti religiosi e scambi commerciali che facevano di Ramacca un centro vitale molto prima della nascita dei borghi medievali.
Un’identità che guarda al passato
Oggi Ramacca conserva un carattere fortemente legato alla sua eredità storica. Le testimonianze archeologiche convivono con l’assetto urbano moderno, ma rimangono a ricordare le radici antiche della comunità. Passeggiando per il centro si percepisce la stratificazione del tempo: dai vicoli medievali ai resti dei siti circostanti, tutto parla di un legame indissolubile con la storia siciliana. Questo equilibrio tra presente e passato rende Ramacca un luogo particolare, dove ogni pietra racconta vicende che risalgono a migliaia di anni fa.