Il segreto di pietra al cuore di Catania: ha diviso un’intera città e nasconde una curiosità insospettabile
Catania, piazza Stesicoro. Il monumento a Vincenzo Bellini: simbolo discusso, storia travagliata e una curiosità poco nota.
Un simbolo discusso al centro della città
Al centro della zona est di piazza Stesicoro, a Catania, si erge il monumento a Vincenzo Bellini, compositore che la città considera figlio prediletto.
L’opera fu inaugurata nel 1882, su progetto dell’architetto Giuseppe Finnati e dello scultore Giulio Monteverde. A prima vista appare come un omaggio solenne, ma la sua realizzazione non fu affatto priva di polemiche. Le discussioni si accesero sulla posizione del monumento: c’era chi lo voleva davanti al Teatro Massimo Bellini, chi preferiva piazza Duomo, e chi sosteneva che piazza Stesicoro fosse la sede più dignitosa.
La statua, collocata su un alto basamento, raffigura Bellini seduto con lo sguardo rivolto verso l’Etna, mentre ai lati si innalzano figure allegoriche che richiamano le sue opere più celebri. È così che Norma, I Puritani, La Sonnambula e Il Pirata trovano spazio in forma scultorea, fondendo musica e pietra in un’unica rappresentazione.
La città divisa e l’orgoglio ritrovato
Il monumento a Bellini non fu solo un gesto artistico: diventò un simbolo identitario per i catanesi. Per alcuni era un trionfo tardivo, per altri un atto dovuto a chi aveva portato il nome di Catania nei teatri del mondo.
Le critiche non mancarono. C’è chi giudicava la statua troppo imponente per il contesto urbano, e chi riteneva che Bellini meritasse una collocazione più scenografica, in connessione diretta con il teatro che porta il suo nome.
Col passare del tempo, però, il monumento è diventato parte integrante del paesaggio cittadino. Piazza Stesicoro, già segnata dai resti dell’anfiteatro romano, si è trasformata in un luogo di stratificazione culturale, dove antico e moderno convivono, e il nome di Bellini resta scolpito nella memoria collettiva.