In Sicilia c'è un borgo che cela un altare di pietra unico al mondo e un rito che sfida i secoli
Pietraperzia, borgo dell’Ennese, custodisce un altare preistorico unico e una processione pasquale che avvolge il cielo di croci bianche.
Nel cuore della Sicilia, tra colline silenziose e paesaggi che sembrano fermi nel tempo, si trova Pietraperzia, un borgo della provincia di Enna che custodisce segreti millenari. Qui si intrecciano archeologia, fede e tradizioni popolari che ancora oggi lasciano senza fiato chi le scopre per la prima volta. Un luogo dove le pietre raccontano storie antichissime e le processioni pasquali trasformano le vie in un teatro di emozioni.
Un altare preistorico che sfida la storia
Pietraperzia è celebre per la Rocca di Cerere, anche conosciuta come “altare di Pietraperzia”, un enorme masso di arenaria lavorato dall’uomo già in epoca preistorica. Con i suoi gradini scolpiti e i segni di antichi sacrifici, rappresenta uno dei più enigmatici luoghi sacri della Sicilia. Alcuni studiosi lo collegano ai culti della fertilità e a riti pagani dedicati alla dea Cerere, continuati per secoli prima di essere inglobati nella cultura cristiana.
Ancora oggi, salendo su quell’altare, si percepisce un’aura di mistero che lo rende unico: non un semplice reperto archeologico, ma un simbolo di continuità tra mito e fede.
Una processione che avvolge il cielo di croci
Il borgo è noto anche per uno dei riti pasquali più suggestivi dell’isola: la processione del Venerdì Santo, durante la quale centinaia di fedeli portano lunghe aste di legno con drappi bianchi, chiamate “’u Signuri di li fasci”. Questi fasci vengono fissati su un grande crocifisso ligneo e si innalzano verso il cielo, creando uno spettacolo che trasforma la piazza in una foresta di simboli religiosi. È un momento di forte impatto emotivo e visivo, che richiama visitatori e studiosi da tutto il mondo.
Il rito, unico nel suo genere, fonde spiritualità e identità popolare, mostrando come la devozione di Pietraperzia abbia radici profonde e ancora vive.