La statua trapanese che parla di eroi dimenticati e nasconde un messaggio scolpito nella pietra

A Trapani, una statua di Basile e Ugo svela simboli nascosti: il Monumento ai Caduti è un messaggio eterno scolpito nella pietra.

10 novembre 2025 15:00
La statua trapanese che parla di eroi dimenticati e nasconde un messaggio scolpito nella pietra - Foto: Sicilarch/Wikipedia
Foto: Sicilarch/Wikipedia
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Nel cuore di Trapani, dove la vita scorre frenetica tra il mare e le vie del centro, si erge un monumento che spesso passa inosservato ma che racchiude una storia di dolore, gloria e memoria collettiva. Si tratta del Monumento ai Caduti, progettato dall’architetto Ernesto Basile ed eseguito dallo scultore Antonio Ugo nel 1910. Più di una semplice opera d’arte, questa statua è un segno inciso nella città, un muto dialogo con chi si ferma a osservare i suoi dettagli, carichi di significati nascosti.

Un’opera tra simbolo e silenzio

Il monumento nasce per ricordare i caduti trapanesi e, al tempo stesso, per celebrare un ideale di patria che attraversava l’Italia di inizio Novecento. Ernesto Basile, celebre architetto del Liberty siciliano, concepì l’opera come un simbolo che unisse la solennità classica a un linguaggio moderno.
Fu lo scultore Antonio Ugo, maestro palermitano, a tradurre l’idea in materia: figure in bronzo e pietra che richiamano il sacrificio, il dolore e l’eroismo. Non è soltanto un monumento celebrativo, ma un invito a riflettere sulla fragilità della vita e sul peso della memoria. I trapanesi lo conoscono bene, ma quanti si fermano davvero a leggere i gesti, gli sguardi e i dettagli che raccontano una storia più profonda?

Il segreto di un linguaggio simbolico

Osservando da vicino, emergono particolari che trasformano il monumento in un enigma da decifrare: allegorie che richiamano la vittoria, la morte e la rinascita, forme che sembrano parlare un linguaggio universale comprensibile ancora oggi. In quell’intreccio di linee e figure, Basile e Ugo hanno lasciato un messaggio scolpito nella pietra: l’idea che il sacrificio non appartenga al passato, ma resti vivo in ogni generazione che decide di ricordare.

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