Le meraviglie rosse che nascondono la fede e il mistero di Trapani

A Trapani, i presepi di corallo raccontano una fede scolpita dal mare: capolavori rossi che uniscono arte, devozione e mistero.

17 novembre 2025 15:00
Le meraviglie rosse che nascondono la fede e il mistero di Trapani - Foto: Sailko/Wikipedia
Foto: Sailko/Wikipedia
Condividi

Nelle botteghe silenziose di una città affacciata sul mare, mani pazienti e devoti scultori hanno trasformato un tesoro degli abissi in simbolo di fede. Da secoli, in un luogo dove l’acqua incontra la preghiera, nascono piccole meraviglie color del sangue e della passione, oggetti tanto fragili quanto eterni. Sono i presepi di corallo di Trapani, capolavori d’arte sacra che raccontano una storia di mare, religione e mistero, e che ancora oggi incantano chi li osserva da vicino.

L’arte che nasce dalle profondità del Mediterraneo

Tra il XVI e il XVIII secolo, Trapani divenne uno dei centri più rinomati al mondo per la lavorazione del corallo rosso del Mediterraneo. I maestri trapanesi, veri artisti dell’invisibile, seppero unire le tecniche orafe con la devozione religiosa, creando croci, reliquiari, rosari e soprattutto presepi, scolpiti con incredibile minuzia.
Le figure della Natività, modellate in corallo e incastonate in oro, argento e madreperla, rappresentano una sintesi perfetta tra artigianato e spiritualità. Ogni personaggio sembra emergere dal mare stesso, come se le profondità avessero voluto donare la propria essenza al racconto del Natale. Queste opere non erano semplici decorazioni, ma veri oggetti devozionali, custoditi nelle case nobiliari e nei conventi, testimonianza di una fede che si fondeva con la bellezza naturale del mare di Sicilia.

Il tesoro nascosto nei musei e nei conventi

Molti di questi presepi sono oggi conservati nel Museo Pepoli di Trapani, dove si può ammirare la maestria degli artigiani trapanesi. Le opere, spesso firmate da maestri come Nicolò Corallo, Andrea Tipa e Antonio Caltagirone, raccontano non solo la nascita di Cristo, ma anche la potenza di una città che ha saputo trasformare le proprie risorse marine in un linguaggio artistico universale.
Ogni figura, ogni dettaglio scolpito, sembra conservare la memoria del mare da cui proviene: il corallo, estratto con fatica dai pescatori che sfidavano le profondità, diventava nelle mani degli artisti un segno tangibile di fede, di protezione e di speranza.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Sicilia