Nel cuore della Sicilia un abisso di fuoco e fatica ha scolpito la vita di intere generazioni

La solfara Trabonella di Caltanissetta: il cuore dello zolfo siciliano, tra fatica, carusi e segreti di un passato che ha cambiato il mondo.

04 novembre 2025 18:00
Nel cuore della Sicilia un abisso di fuoco e fatica ha scolpito la vita di intere generazioni - Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
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A pochi chilometri da Caltanissetta, nascosta tra le colline bruciate dal sole, si trova la solfara Trabonella, una delle miniere di zolfo più importanti della Sicilia. Oggi è un luogo silenzioso e quasi dimenticato, ma per secoli è stato un inferno di fuoco e sudore, dove migliaia di uomini e bambini hanno vissuto e lavorato in condizioni estreme. Raccontare la storia di questa solfara significa riportare alla luce un capitolo che ha segnato l’economia, la società e persino la cultura dell’isola.

L’oro giallo che illuminò il mondo

Nell’Ottocento la Sicilia era il primo produttore mondiale di zolfo, utilizzato per la fabbricazione della polvere da sparo e per l’industria chimica. La solfara Trabonella fu una delle più produttive della provincia nissena: da qui partivano tonnellate di “oro giallo” dirette ai porti e poi verso l’Europa e l’America.
Le condizioni di lavoro erano però durissime: nelle gallerie strette e soffocanti, i carusi, bambini spesso venduti dalle famiglie povere ai picconieri, trasportavano a spalla sacchi di minerale pesantissimi. Storie di fatica, sfruttamento e dolore che hanno lasciato cicatrici profonde nella memoria collettiva. Eppure, senza quello zolfo, molte delle grandi potenze industriali del XIX secolo non avrebbero potuto crescere.

Un’eredità che non va dimenticata

Con la crisi delle miniere negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, anche la solfara Trabonella venne progressivamente abbandonata. Oggi resta un sito di archeologia industriale che testimonia la forza e la sofferenza di un popolo. Visitare questi luoghi significa comprendere come la ricchezza di pochi si sia fondata sul sacrificio di molti, e come l’identità stessa di Caltanissetta sia legata indissolubilmente a quel minerale.

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