Ognina, il borgo che scompare sotto il cemento
La pagina Inciviltà a Catania evidenzia la crescente cementificazione del orgo di Ognina, tra memoria marinara e nuovi interventi edilizi che cambiano il volto della città
La pagina social Inciviltà a Catania ha acceso i riflettori su un tema che tocca nel profondo molti cittadini: la cementificazione del Borgo Ognina, un tempo cuore pulsante della vita marinara catanese. "Guardate Ognina", scrive la pagina, "ex borgo marinaro consegnato oggi a un privato, un altro, in stile piazza Europa". Tra le viuzze strette e le casette colorate dal fascino antico, resistono ancora tracce di quella Catania autentica che odorava di mare e libertà.
La variante al piano regolatore e il dubbio che resta
Secondo quanto riportato nel post, tutto sarebbe “volumetricamente” in regola. Ma com’è stato possibile attuare una variante al piano regolatore, considerato lo stato di fatto dell’ex borgo? È la domanda che resta sospesa, come il rumore dei cantieri che oggi risuona tra le stradine di Ognina. Nel frattempo, la città registra un paradosso evidente: oltre il 20% delle abitazioni restano vuote, eppure continua la corsa ai nuovi investimenti immobiliari, spesso con lavori che non seguono più alcuna linea guida coerente con la storia e l’identità dei luoghi.
Un waterfront di parole e promesse
Chi cerca online “Ognina variante piano regolatore” trova articoli e promesse vecchie di anni: più verde, meno traffico, vivibilità ritrovata. Ma, come denuncia Inciviltà a Catania, la realtà è un’altra. Il cosiddetto “Lungomare Liberato”, presentato come idea di rinascita, è rimasto un sogno mai realizzato, "una supercazzola" – per dirla con le parole del post – in una città che si “ingozza di strutto e bitume”. E mentre al Rotolo restano in piedi solo le facciate delle antiche ville, Ognina rischia di perdere del tutto la sua anima marinara, inghiottita da un cemento che avanza nel silenzio delle istituzioni.