Ponte sullo Stretto: un emendamento che riaccende lo scontro politico

Le tensioni politiche sul Ponte sullo Stretto tornano al centro del dibattito: emendamenti, fondi e scenari in evoluzione

20 novembre 2025 11:30
Ponte sullo Stretto: un emendamento che riaccende lo scontro politico -
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L’emendamento presentato dai senatori Pd Antonio Nicita e Nicola Irto riporta al centro del dibattito parlamentare il nodo delle risorse destinate al Ponte sullo Stretto di Messina. I due parlamentari chiedono che i fondi sottratti ai Fondi di sviluppo e coesione (FSC) tornino a Sicilia e Calabria, per essere impiegati in infrastrutture considerate più utili e urgenti per i territori direttamente coinvolti. Una posizione che, come prevedibile, ha immediatamente riacceso il confronto politico.

Le manovre in Parlamento e il ruolo delle opposizioni

Le opposizioni tentano ora di trovare sponde anche nella maggioranza, facendo leva sulle perplessità già emerse tra alcuni gruppi parlamentari. Sullo sfondo rimane però il tema principale: il futuro amministrativo dell’opera. Le procedure sono infatti sospese in attesa che vengano pubblicate le motivazioni con cui la Corte dei conti ha negato la registrazione della delibera Cipess del 6 agosto. Una sospensione che pesa sul cronoprogramma dei lavori e che potrebbe modificare gli equilibri politici attorno al progetto.

Le due strade sul tavolo del Governo: linea dura o linea conciliante

Il Governo si prepara alla scelta più delicata, che determinerà la traiettoria futura del progetto. Secondo quanto trapela, le opzioni realisticamente in campo sono solo due. La prima è la linea dura, che prevede di chiedere alle Sezioni riunite della Corte dei conti la registrazione con riserva della delibera: una mossa che darebbe efficacia immediata al provvedimento, ma che comporterebbe rilevanti responsabilità in caso di esposti o ricorsi. La seconda è la linea conciliante, cioè recepire i rilievi dei giudici contabili e riportare la delibera al Cipess, accettando un inevitabile allungamento dei tempi ma puntando a ridurre la tensione istituzionale con la Corte. Un bivio che, unito alla battaglia sui fondi FSC, rende le prossime settimane decisive per il destino del Ponte sullo Stretto.

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